CASTELPLANIO - Il dottor Sergio Cascia ha smesso di combattere la sua battaglia durissima contro la leucemia. Per sconfiggerla aveva anche tentato la strada del trapianto di...
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Una persona di grande spessore umano e professionale, era stato anche responsabile sanitario dell’Avis di Moie (dal 1996 al 2016), presidente dell’Unione dei Comuni della media Vallesina, segretario provinciale e tesoriere regionale della Federazione Medici di medicina generale (Fimmg), membro del Consorzio Intercomunale Servizi (Cis), tra i fondatori dell’Istituto Oncologico Marchigiano di Jesi e Vallesina (Iom). In tantissimi lo piangono e si stringono al figlio Raffaele, alla compagna Rita, all’ex moglie Ombretta. La camera ardente, allestita presso la Sala del Commiato di Bondoni (via dell’Industria a Castelplanio) sarà aperta oggi dalle 10.
I funerali domani alle 15 presso la chiesa di Cristo Redentore di Moie. «Siamo profondamente colpiti e addolorati per la scomparsa del collega e amico Sergio Cascia, che per lunghi anni, dal 2006 ad oggi, abbiamo avuto l’onore di avere tra i consiglieri di questo Ordine», scrive il presidente dell’Ordine medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Ancona Fulvio Borromei, esprimendo cordoglio a nome di tutto l’Ordine, dei revisori dei conti e della commissione albo odontoiatri. «Sergio è stato un grande professionista che ricorderemo per il suo entusiasmo, la sua passione e la sua schiettezza. Di sé diceva “sono un medico di campagna, con i piedi per terra” e con questo spirito di semplicità ha sempre svolto la sua professione: un punto di riferimento per i pazienti, con la presenza attenta e premurosa, e per i colleghi per i quali non si è risparmiato con il suo impegno. Grazie Sergio, per tutto». Commosso anche il ricordo della presidente dello Iom di Jesi e Vallesina Anna Maria Quaglieri. «Oggi per lo Iom è un giorno tristissimo, ci ha lasciato un amico unico, un consigliere insostituibile. Lo Iom gli deve tanto per la struttura, la concretezza, la vicinanza umana. Ti piango come un fratello vero. Sei nel mio cuore, ti ho amato e sarà per sempre. Grazie per tutto quello che hai donato a tutti noi».
«Ha seguito ogni passo della vita associativa dal 2000 fino a pochi mesi fa - racconta il sindaco di Monsano e attuale presidente del Premio Vallesina Roberto Campelli anche a nome del segretario Nicola Di Francesco, dei soci e i collaboratori - aveva creduto da subito nella possibilità di unire le amministrazioni comunali della Vallesina attorno a un progetto culturale e di solidarietà». Anche la Lista civica Insieme per i Cittadini lo ricorda con stima e effetto. «Era sempre pronto al dialogo per trovare soluzioni condivise e utili al territorio, lungimirante nelle scelte, capace di dare vera fiducia ai giovani assegnando loro incarichi di responsabilità». «Uomo e professionista sempre vicino all’associazione – scrivono anche dal direttivo dell’Avis Moie - credeva nei giovani e ha sempre lavorato per migliorare la qualità di ogni donazione». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico