SENIGALLIA - «Se Ale dovrà indossare la mascherina, la metteremo anche noi». Una classe intera, quella di Alessandro Parma, si è presentata ieri mattina...
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E’ tornato in quell’aula di via dei Gerani, alle Saline, che quasi due anni fa aveva dovuto abbandonare improvvisamente quando quel mostro, chiamato leucemia, era entrato nella sua vita. Dopo tanto isolamento adesso è di nuovo con i suoi compagni. Gli stessi che ieri mattina hanno voluto farlo sentire davvero uno di loro e non solo a parole. Intanto qualche genitore no-vax ha cambiato idea. «Tre dei venti bambini – spiega la dottoressa Daniela Cimini, responsabile del Dipartimento prevenzione dell’Area Vasta 2 dell’Asur - sono stati nel frattempo vaccinati». In loro gli appelli disperati della famiglia alla fine hanno fatto presa ma soprattutto le rassicurazioni dei medici dell’Asur che, dopo averli convocati ed incontrati, hanno spiegato l’importanza del vaccinare i propri figli. Ne restano ancora 17, troppi per far sentire Alessandro al sicuro. Per questo motivo quindi deve indossare quella scomoda mascherina, che servirà a tutelarlo. «Alessandro era felicissimo – racconta il padre Daniele Parma –. Abbiamo apprezzato molto il gesto dei suoi compagni, siamo grati a loro e alle famiglie. E’ andato tutto bene, Alessandro è entrato cinque minuti prima degli altri a scuola ed è uscito cinque minuti dopo. La merenda l’ha fatta in giardino con la sua classe».
Un’immagine, quella dei bambini arrivati con le mascherine, che ha sorpreso gli altri genitori. Tra loro anche Beatrice Brignone, segretaria nazionale di Possibile. «Un’intera classe di bambini e bambine con le loro famiglie meravigliose, mano nella mano con la mascherina sul volto - commenta l’ex parlamentare sul suo profilo Facebook -. L’immagine più bella ed emozionante di questo primo giorno di scuola». E’ stato questo il momento più suggestivo del nuovo anno scolastico iniziato ieri anche a Senigallia tra promesse mantenute, come l’impalcatura della Pascoli rimossa prima del suono della campanella, e nuove avventure come nel caso di una parte degli studenti della Puccini in trasferta al seminario di via Cellini, in attesa che venga messa in sicurezza la loro sede. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico