Tremano gli alberghi di Senigallia, crollo ad agosto: «Serve più promozione all'estero»

Tremano gli alberghi di Senigallia, crollo ad agosto: «Seve più promozione all'estero»
SENIGALLIA  -Tra una settimana inizieranno a chiudere i primi alberghi, archiviando una stagione anomala. Per la prima volta ad agosto è mancata la certezza del tutto...

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SENIGALLIA  -Tra una settimana inizieranno a chiudere i primi alberghi, archiviando una stagione anomala. Per la prima volta ad agosto è mancata la certezza del tutto esaurito e gli hotel sono stati riempiti solo grazie agli sconti. «Il Summer Jamboree ha salvato la prima settimana di agosto – interviene Alberto Tassi, presidente regionale di AssoHotel Confesercenti -, l’unica che ha mantenuto i livelli degli anni precedenti. La seconda ha visto un calo delle richieste che ha messo paura a tutti. Verso il 10 agosto la pubblicità degli alberghi di tutta la costa Adriatica ha inondato i social permettendo di riempire le due settimane successive ma con fortissimi sconti». 

 

Il summit

Agosto per il turismo è una certezza, lo era stato anche durante la pandemia. L’andamento di quest’anno apre una riflessione e AssoHotel Confesercenti ha già chiesto al Comune di convocare un tavolo a fine estate, con tutti i rappresentanti del turismo per analizzare la crisi e trovare insieme una via d’uscita. «Per la prima volta è venuta meno la certezza del tutto esaurito ad agosto – aggiunge Tassi – questo avrà enormi ripercussioni nei prossimi anni». C’è da farsi una domanda: perché è successo? «Alluvioni e crisi economica degli italiani - spiega il presidente Tassi -. Quest’anno in pochissimi potevano investire 2-3mila euro, spesa media per una settimana di vacanza con famiglia. C’è stato un forte calo nella capacità di spesa degli italiani, però, chi lavora con gli stranieri non ha invece registrato flessioni. Questa è l’ennesima dichiarazione dell’incapacità del nostro territorio di vedere all’estero». Il presidente regionale di AssoHotel Confesercenti esponendo un problema intravede anche la possibile soluzione: il mercato estero. «Dobbiamo investire con la promozione nei paesi stranieri – insiste – ancora non viene fatto abbastanza e da qui dobbiamo necessariamente ripartire». Eppure, ad agosto il meteo non ha creato problemi, se non nel finale. A risentirne sono state le fiere. La tradizionale fiera di Sant’Agostino ha dovuto fare i conti con la pioggia che non ha fermato la gente ma nemmeno ha attirato i grandi numeri di altre edizioni. Per il piano di sicurezza la capienza massima era di 28mila presenze nel pomeriggio e nella sera ma il Commissariato, che ha coordinato i servizi di controlli in maniera impeccabile, ha stimato fino a 12mila presenze nel momento di maggiore afflusso. 

La Campionaria


La vicina Campionaria di Senigallia, invece, ha chiuso con 30mila presenze. Un buon risultato. Lo scorso anno erano state 50mila ma per dieci giorni. Quest’anno, invece, la durata è stata di una settimana. La stagione continua e gli eventi non finiscono con l’estate. Ci sono ancora iniziative anche fino ad ottobre ma questo tentativo di destagionalizzazione non basta. «Tra il 10 e il 20 settembre – conclude Tassi - gli alberghi stagionali inizieranno a chiudere». Dal 22 al 24 settembre ci sarà Fish Marche(t) un’iniziativa gastronomica che vedrà al porto le nonne cucinare a fianco dei grandi chef mentre ad ottobre, dal 6 all’8, torna Pane Nostrum in centro storico. Dopo una pausa di tre anni dovuta al Covid. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico