Mamma Katia grida il suo dolore fuori dal Tribunale dei minori. «Non vedo i miei tre figli da un anno»

L’ultimo aveva due giorni, la protesta al Tribunale del minori

Mamma Katia grida il suo dolore per strada fuori dal Tribunale dei minori. «Non vedo i miei tre figli da un anno»
NCONA Si è piazzata nel suo angolo di disperazione Katia, cubana 32enne da anni residente in Italia che ha deciso di rendere pubblico il proprio dolore di fronte alla sede...

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NCONA Si è piazzata nel suo angolo di disperazione Katia, cubana 32enne da anni residente in Italia che ha deciso di rendere pubblico il proprio dolore di fronte alla sede del Tribunale dei Minori ad Ancona in via delle Cavorchie. Una protesta che dal nasce dal cuore disperato di una giovane mamma che lamenta di non poter vedere i tre figli, l’ultimo dopo 2 giorni che era nato.  


Una situazione complicata, con le istituzioni che prendono decisioni in questi casi sempre molto difficili, e in Katia che darebbe tutto pur di riabbracciare i propri bambini tra i 9 e i 2 anni. Mercoledì scorso, racconta in lacrime, le è stata notificata la sospensione temporanea degli incontri protetti. «Per diverso tempo ho avuto la possibilità di vedere i miei bambini, tutti gli incontri li ho filmati, mi chiamano mamma, il più grande chiede quando torno a trovarlo e una volta scaduto il tempo a mia disposizione il bambino piange, non vuole lasciarmi andare», Continua: «Gli incontri erano due al mese, poi si sarebbero dovuti intensificare per poi poter entrare in una struttura protetta sempre con i miei figli».

Incontri dilazionati, poi lo stop

E invece. «Dal febbraio dello scorso anno non riesco a vedere più i miei bambini. Dapprima hanno dilazionato gli incontri e poi mi hanno chiuso la porta in faccia. Hanno anche richiesto una perizia psichiatrica da cui è emerso che non ci sono disturbi della personalità e che il mio dolore è legato al distacco dai miei figli. Ho una quarta bambina che sono costretta a tenere a Cuba, se viene in Italia mi tolgono pure quella». 


La giovane è assistita dall’avvocato Alessandro Brandoni del Foro di Macerata: «A nostro avviso sono state prese decisioni non condivisibili. La Corte di Appello lo scorso anno aveva stabilito due incontri al mese e un programma di inserimento, decisione ribaltata dal Tribunale dei Minori. Faremo ricorso». Conclude il legale: «La Cassazione stabilisce che in questi casi il legame tra madre e figlio deve sempre rimanere». Intanto Katia soffre e sogna. «Vorrei aprire un parrucchieria, lo farò con i miei figli». 
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Corriere Adriatico