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Una situazione complicata, con le istituzioni che prendono decisioni in questi casi sempre molto difficili, e in Katia che darebbe tutto pur di riabbracciare i propri bambini tra i 9 e i 2 anni.
Incontri dilazionati, poi lo stop
E invece. «Dal febbraio dello scorso anno non riesco a vedere più i miei bambini. Dapprima hanno dilazionato gli incontri e poi mi hanno chiuso la porta in faccia. Hanno anche richiesto una perizia psichiatrica da cui è emerso che non ci sono disturbi della personalità e che il mio dolore è legato al distacco dai miei figli. Ho una quarta bambina che sono costretta a tenere a Cuba, se viene in Italia mi tolgono pure quella».
La giovane è assistita dall’avvocato Alessandro Brandoni del Foro di Macerata: «A nostro avviso sono state prese decisioni non condivisibili. La Corte di Appello lo scorso anno aveva stabilito due incontri al mese e un programma di inserimento, decisione ribaltata dal Tribunale dei Minori. Faremo ricorso». Conclude il legale: «La Cassazione stabilisce che in questi casi il legame tra madre e figlio deve sempre rimanere». Intanto Katia soffre e sogna. «Vorrei aprire un parrucchieria, lo farò con i miei figli».
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Corriere Adriatico