Una situazione complicata, con le istituzioni che prendono decisioni in questi casi sempre molto difficili, e in Katia che darebbe tutto pur di riabbracciare i propri bambini tra i 9 e i 2 anni. Mercoledì scorso, racconta in lacrime, le è stata notificata la sospensione temporanea degli incontri protetti. «Per diverso tempo ho avuto la possibilità di vedere i miei bambini, tutti gli incontri li ho filmati, mi chiamano mamma, il più grande chiede quando torno a trovarlo e una volta scaduto il tempo a mia disposizione il bambino piange, non vuole lasciarmi andare», Continua: «Gli incontri erano due al mese, poi si sarebbero dovuti intensificare per poi poter entrare in una struttura protetta sempre con i miei figli».
Incontri dilazionati, poi lo stop
E invece. «Dal febbraio dello scorso anno non riesco a vedere più i miei bambini.
La giovane è assistita dall’avvocato Alessandro Brandoni del Foro di Macerata: «A nostro avviso sono state prese decisioni non condivisibili. La Corte di Appello lo scorso anno aveva stabilito due incontri al mese e un programma di inserimento, decisione ribaltata dal Tribunale dei Minori. Faremo ricorso». Conclude il legale: «La Cassazione stabilisce che in questi casi il legame tra madre e figlio deve sempre rimanere». Intanto Katia soffre e sogna. «Vorrei aprire un parrucchieria, lo farò con i miei figli».
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