Si erano accampati nei locali dell’ospedale di Torrette, nessun reato della famiglia rom: 13 assolti

Erano accusati di invasione di edifici

Si erano accampati nei locali dell’ospedale di Torrette, nessun reato della famiglia rom: 13 assolti
ANCONA Assolti perché il fatto non sussiste. È finito così il processo a carico di tredici imputati, tutti senza fissa dimora, che a partire dal 2015 e a...

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ANCONA Assolti perché il fatto non sussiste. È finito così il processo a carico di tredici imputati, tutti senza fissa dimora, che a partire dal 2015 e a intervalli regolari avevano occupato abusivamente alcuni locali dell’ospedale di Torrette, ricavandone giacigli e alloggi di fortuna. Si procedeva per il reato di invasione di edifici. 


Gli imputati


Il giudice Pietro Renna ha emesso ieri mattina la sentenza, dopo le arringhe delle difese che hanno sostenuto lo stato di necessità che, in quel periodo, gravava sui loro assistiti. Sotto accusa c’era finita un’intera famiglia originaria della Romania che, stando a quanto emerso, per ben tre anni aveva fatto della cittadella sanitaria la sua casa. Ma il reato era stato contestato anche a clochard provenienti da varie parti d’Italia, dalla Tunisia e dalla Giordania che, portati dalla disperazione, si erano accampati a Torrette, non trovando altri alloggi dove poter stare. Stando al capo d’imputazione, i 13 sotto processo si erano accampati soprattutto in uno dei porticati esterni, nei sotterranei e nei bagni.

L'occupazione


La procura contestava l’occupazione abusiva a partire dal 2015, anche se l’allora direttore generale dell’azienda ospedaliera aveva sporto denuncia nel 2014, ravvisando la presenza delle criticità a partire dal 2013. Proprio in quell’anno sarebbero iniziate in maniera massiccia le invasioni di clochard e senza fissa dimora. Alcuni di loro per cercare di racimolare qualche soldo, aveva provato a chiedere l’elemosina piazzandosi all’altezza dell’ingresso principale di Torrette. Tanto che negli anni scorsi erano stati numerosi gli interventi delle forze dell’ordine, chiamati dai passanti per allontanare i molestatori. 


L’altro reato


Nel processo che si è chiuso ieri, in tre - tutti romeni - dovevano anche rispondere della violazione del foglio di via della città di Ancona. Ma il reato, risalente a quasi dieci anni fa, è stato dichiarato prescritto. 

 

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Corriere Adriatico