OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
La stagione
Passa alla messa in pratica, la dirigente, e apre alla stagione della valutazione senza voto, a favore di quella descrittiva. Per rafforzare le sponde, cita Cristiano Corsini, di Roma3, il pedagogista che ha firmato “La valutazione che educa”. «L’ho fatto leggere ai miei insegnanti per riflettere sul valore del voto, che, se non accompagnato da un giudizio descrittivo, non aiuta a capire cosa si sbaglia, dove si può migliorare». Va oltre la freddezza del dato: «Dobbiamo proporre prove senza punteggi, servirebbero a infondere speranza».
Presente, Francesco Savore è sul prezzo. «Noi del sistema-scuola stiamo organizzando interventi mirati con esperti, da prima del Covid». Il dirigente scolastico del Vanvitelli-Stracca-Angelini disegna il perimetro d’azione: «Oltre la valutazione: dobbiamo tener conto del benessere degli adolescenti». La sua voce ha il vigore d’un denominatore comune: «I ragazzi oggi sono più deboli di fronte ai no». Spalanca il registro, lo depura da punizioni e umiliazioni. «Il 2 è la misura d’una prestazione, non dev’essere un giudizio sull’individuo». La sua - avverte - non è una difesa d’ufficio. «Dobbiamo dircelo, tuttavia: la scuola non è la causa di tutti i mali. Fuori dalle aule non ci sono argini alle richieste dei giovani, che oggi soffrono molto di fronte a un rifiuto». La sua amarezza: «Da noi ci si aspetta tanto, ma da soli non possiamo assicurare tutto». Nutre una speranza: «Con i fondi Pnrr verranno finanziati percorsi per scrutare le menti, per valorizzare le potenzialità dei più gracili. Ma ci vuole coerenza».
Il questionario
Pausa, Laura Trucchia la sollecita. La presidente del Coordinamento genitori democratici è ferma nella sua convinzione: «È un dovere fermarsi a riflettere per capire, per rispondere a quella che, da tempo, è una vera emergenza». Come prima mossa invia alle istituzioni regionali e locali, tutte, una richiesta urgente di aiuto per affrontare il disagio giovanile. Fornisce dati e riflessioni, il frutto del questionario di indagine, la cui voce narrante, lo scorso anno, è stata quella di 677 tra studentesse e studenti. Lo urlano: «La loro richiesta principale è stata la riduzione dello stress da prestazione». Va oltre i proclami: «Proponiamo corsi di formazione alle relazioni positive, rivolti agli adulti che devono essere resi consapevoli degli effetti dei loro comportamenti sui ragazzi e sulle ragazze con cui si rapportano». Sportelli d’ascolto e psicologi scolastici valgono anche per i prof. «Vanno investiti fondi, va costruita una rete di attività, ricreative e di aggregazione, aperta anche alle famiglie». Infliggere 1, 2 o 3 è la negazione del suo principio: «Dare la possibilità dell’orizzonte, per rimediare». Cadere, rialzarsi, apprendere.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico