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Stalking nei confronti della rivale in amore, scattano due ammonimenti per condotte persecutorie. Sono stati firmati dal questore di Ancona, Capocasa, su istruttoria della Divisione Anticrimine, notificati nei giorni scorsi a due donne, residenti nel capoluogo anconetano. Il provvedimento si è reso necessario in quanto le donne, rispettivamente l’ex moglie e la madre di lei, hanno cominciato a molestare pesantemente, con minacce, messaggi, appostamenti, l’attuale compagna dell’ex marito di una delle due, attualmente anche in stato di gravidanza.
Teneva per l'incolumità del figlio in grembo
Il continuo perdurare di questi comportamenti ha indotto la donna, residente come loro nel capoluogo, a rivolgersi alle forze dell’ordine per ottenere un provvedimento di cessazione delle condotte di stalking, che l’avevano fortemente provata, costringendola a cambiare abitudini e a temere per la sua incolumità e quella del figlio che porta in grembo.
Il deterrente
La misura di prevenzione, nota come “Ammonimento del Questore”, costituisce un efficace deterrente volto a contrastare il fenomeno dello stalking, prima che degeneri e si concretizzi in azioni aggressive, sia di tipo fisico che di tipo psicologico. Si rammenta che, come pure viene esplicitamente comunicato al destinatario della misura all’atto della notifica, qualora un soggetto già ammonito continui a vessare la parte lesa, la condotta diventa perseguibile dall’Ufficio di Polizia, senza che occorra una specifica querela della vittima. Per questo motivo la Polizia di Stato, da sempre presente accanto alle vittime, ricorda alle stesse che è possibile rompere la catena dei soprusi, della limitazione della libertà individuale, della sopraffazione psicologica, semplicemente chiedendo aiuto.
Il questore di Ancona: «"Esserci sempre” è soprattutto intervenire prima che le situazioni degenerino. In un momento storico in cui la violenza di genere costituisce senz’altro un’emergenza sociale è nostro obbligo, come Polizia di Stato, Forze dell’Ordine, Magistratura, Associazioni di Volontariato e di Categoria, Amministrazioni locali, fare rete per accogliere tutti i soggetti rientranti nelle c.d. “Vittime vulnerabili”, come appunto una donna in stato di gravidanza, che necessitano del nostro aiuto e la nostra presenza: Donne, Anziani e Minori. Non voltiamoci dall’altra, ma tendiamo una mano a chi sappiamo, sentiamo o vediamo in difficoltà».
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Corriere Adriatico