Infermiera denuncia il compagno stalker

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SENIGALLIA - Subirà un processo lo stalker denunciato da una giovane mamma, che nei giorni scorsi ha chiesto aiuto anche ai carabinieri entrando in lacrime in caserma. Molte le accuse a suo carico. E' stato rinviato a giudizio per stalking, maltrattamenti in famiglia, danneggiamento, furto e lesioni. Nei guai è finito A.A. 25enne senigalliese, accusato infatti di aver picchiato più volte la sua ex, una infermiera 41enne, anche davanti al figlio della donna che terrorizzato si è trasferito a casa del padre. La coppia stava insieme da quasi tre anni. Lui autista e lei infermiera si erano conosciuti al lavoro.




Lei era separata con un figlio avuto dalla precedente relazione, lui invece era single. I problemi sono iniziati lo scorso mese di agosto quando la vittima, difesa dall'avvocato Corrado Canafoglia, ha scoperto una serie di debiti. Bollette non pagate di cui il compagno, con cui nel frattempo si era trasferita, non ha mai voluto dare spiegazioni.



Da quel giorno il clima familiare è diventato sempre più teso tanto che, di fronte alle domande incalzanti della donna, che si era trovata a dover saldare cifre non più alla sua portata, lui ha iniziato a picchiarla. In una circostanza è stato il figlio minorenne ad affacciarsi alla finestra di casa per chiedere aiuto. Le sue urla hanno attirato l'attenzione dei vicini, subito accorsi per difenderla. In un caso la donna ha riportato anche la fratture delle dita di una mano. L'avvocato ha inoltre dimostrato che un telefono le era stato rubato, mentre un i-pad, lo sportello del frigorifero e la carrozzeria della macchina presa a pugni erano stati danneggiati.



Dal mese di agosto la vittima ha sopportato finchè a dicembre ha denunciato tutto ai carabinieri, mettendo alla porta il compagno. Immediato è arrivato un divieto di avvicinamento sia a lei che al figlio minorenne, che terrorizzato si è trasferito a casa del padre. Nel frattempo l'autorità giudiziaria, vista la delicatezza del caso, ha inoltrato una richiesta di rinvio a giudizio con l'udienza preliminare di fronte al Gup fissata per ieri e conclusa con il rinvio a giudizio dell'indagato, ora diventato imputato, difeso dall'avvocato Stefano Gregorio.



Per la vittima un sollievo anche se, sapendolo in libertà, teme di poterlo incontrare in giro come altre volte è capitato. Abitando nella stessa città può infatti accadere che i due si incrocino per strada e per la donna è sempre un trauma come ha riferito nei giorni scorsi ai carabinieri recandosi in lacrime.

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Corriere Adriatico