Ragazzini picchiati e derubati dai bulli. Chiosco chiuso a Staffolo, il branco spegne la movida

Ragazzini picchiati e derubati dai bulli. Chiosco chiuso a Staffolo, il branco spegne la movida
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STAFFOLO - Brutali aggressioni a minorenni, minacce con bottiglie di vetro rotte e coltelli. Risse e furti di denaro, collanine e caschi dei motorini. I due venerdì che avrebbero dovuto essere di musica, ballo e divertimento al chiosco di viale Europa si sono trasformati in incubo per alcuni ragazzini i cui genitori, allarmati, hanno denunciato tutto al sindaco Sauro Ragni e chiesto provvedimenti seri e controlli. 

 

Quei controlli che sembrano non esserci mai stati dall’apertura, come accusano i genitori anche alla luce di questi gravi episodi. E se sulle colonne del Corriere Adriatico ieri abbiamo scoperchiato un vaso di Pandora da cui sono usciti mostri, oggi la risposta della cooperativa che gestisce il chiosco è stata quella di chiudere per una settimana, piuttosto che rischiare altri disordini ieri sera. L’appuntamento del venerdì, dedicato all’intrattenimento giovanile, è stato rinviato e la cooperativa lo ha comunicato via social. Una “ritirata strategica” che dovrebbe consentire di mettere a punto quegli aspetti legati alla vigilanza e alla sicurezza degli avventori, aspetto forse non debitamente affrontato al momento opportuno, visti i fatti accaduti.

La comunicazione

«Con dispiacere comunichiamo che in seguito agli spiacevoli eventi della scorsa settimana e in accordo con l’Amministrazione comunale, abbiamo deciso di darci una settimana di tempo per riorganizzarci – fa sapere la cooperativa – tutto questo perché il nostro locale è, e dovrebbe essere, uno spazio libero in cui noi e voi ci divertiamo assieme. Perché questo è il nostro unico obbiettivo. Lavoreremo per voi, per fare in modo di tornare a far festa tutti insieme», conclude la cooperativa rinviando al 29 luglio per il Football party. Della sicurezza dei giovanissimi frequentatori di quello spazio a pochi passi dal campo sportivo era stato interessato il sindaco poiché il chiosco è di proprietà comunale, pertanto autorizzazioni e licenze sono state concesse dall’Amministrazione. «Tutti l’hanno scambiata per una discoteca all’aperto», «vogliamo finire come alla Lanterna azzurra?» il commento indignato di alcune mamme. 

 

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Corriere Adriatico