Servizio di videosorveglianza sul Misa: «Così i livelli di piena sotto controllo»

Olivetti e la prevenzione: «Allo studio anche sistemi visivi e sonori per allertare la popolazione»

Servizio di videosorveglianza sul Misa: «Così i livelli di piena sotto controllo»
SENIGALLIA Concesso un contributo ministeriale di 48mila euro al Comune per l’acquisto di telecamere che, in parte, verranno puntate sul fiume Misa. Per segnalazioni in fase...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
SENIGALLIA Concesso un contributo ministeriale di 48mila euro al Comune per l’acquisto di telecamere che, in parte, verranno puntate sul fiume Misa. Per segnalazioni in fase d’emergenza l’Amministrazione comunale sta anche pensando di installare pannelli luminosi, attivare un sistema sonoro e il potenziamento dei singoli messaggi al cittadino. «Abbiamo intenzione di predisporre un servizio di videosorveglianza su alcuni punti del Misa – spiega il sindaco Massimo Olivetti, reduce da un incontro interlocutorio in Regione sul Contratto di fiume –, nelle vicinanze del fiume per poter monitorare a distanza i livelli della piena. Questo anche per non mettere in pericolo il personale che dovrebbe andare a vedere di persona. Parte dei fondi ricevuti li useremo in questo modo». 


I problemi


Per il controllo del territorio il Comune si affida alla tecnologia che, invece, ha creato qualche problema nei rapporti con gli alluvionati. Alcuni, molto arrabbiati, riferiscono di essersi presentati di persona in Comune per capire a che punto fosse la pratica dei rimborsi. I dipendenti hanno fornito loro due numeri da chiamare, non potendosene occupare direttamente. Chiamando quei numeri, però, non risponde nessuno. «Abbiamo tolto il centralino e adesso c’è un sistema che non segnala i numeri come occupati quando realmente lo sono – spiega il primo cittadino – quindi può capitare che sembri libero ma in realtà sia occupato. A breve verranno assunti quattro dipendenti della protezione civile e potenzieremo il servizio. Ci scusiamo per il disagio». C’è difficoltà, insomma, a prendere la linea e di persona non si può avere la risposta. 


Gli avvisi 


«Stiamo, inoltre, studiando un altro sistema per allertare la popolazione in modo più efficace – conclude Olivetti -, con sistemi visivi e sonori, come i pannelli luminosi e stiamo valutiamo anche se possano essere utili le sirene. Questo è ancora da capire. Di sicuro la comunicazione con i messaggi è da potenziare». Intanto mercoledì è atteso il Ministro alla Protezione civile Musumeci, che verrà a fare il punto sulla situazione a quasi dieci mesi dalla calamità, mentre giovedì è convocata la conferenza dei servizi per la demolizione di Ponte Garibaldi. 


Prima dell’abbattimento sarà necessario che vengano spostate le condutture, poi seguirà una bonifica preventiva per scongiurare la presenza di ordigni bellici, come era avvenuto nel gemello Ponte 2 Giugno. In quel caso erano stati trovati nelle spalle della struttura che non verranno demolite in questa fase. Verrà abbattuta solo la parte centrale con le pile in alveo, come ha già illustrato il Consorzio di bonifica.

  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico