Raddoppio ferroviario, altri 70 espropri. Il sindaco Borri di Serra San Quirico: «Qui va fermato il terzo lotto»

Tratta Castelplanio-Serra San Quirico: «Si trovino alternative, grave impatto ambientale»

Raddoppio ferroviario, altri 70 espropri. Il sindaco Borri di Serra San Quirico: «Qui va fermato il terzo lotto»
SERRA SAN QUIRICO Non c’è pace per Serra San Quirico. Dopo la sentenza negativa del Tar sul ricorso presentato dal Comune e dal Comitato Gola della Rossa contro il...

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SERRA SAN QUIRICO Non c’è pace per Serra San Quirico. Dopo la sentenza negativa del Tar sul ricorso presentato dal Comune e dal Comitato Gola della Rossa contro il raddoppio ferroviario del lotto 2 Genga-Serra San Quirico sulla Orte-Falconara, ecco un’altra batosta: in Comune è arrivato il progetto preliminare del Lotto 3 Castelplanio-Serra San Quirico dove sono previsti 70 espropri, di cui almeno 13 – ma non si hanno ancora numeri definitivi - di civili abitazioni.

 

La sorpresa

«Non ci aspettavamo una seconda comunicazione con una richiesta di assetto urbanistico da inoltrare in così poco tempo – ha detto il sindaco Borri in assemblea pubblica – per questo, insieme al Comune di Mergo e Castelplanio, abbiamo chiesto la sospensione della conferenza dei servizi e che questa avvenga in modalità sincrona». «Il nuovo progetto - ha aggiunto - è molto più complicato e devastante del primo».

Settanta gli espropri, di cui almeno 13 abitazioni, che vanno ad aggiungersi a quelle previste dal lotto 2 e per le quali negli ultimi giorni del mese scorso è stato già avviato l’iter con tanto di comunicazione agli interessanti che hanno avuto 30 giorni per dichiarare i valori di immobili e terreni. La desolazione dei cittadini è tanta, e tale da tramutarsi in rabbia, ma c’è anche chi cerca soluzioni. «Sindaco – chiedono – perché non riedificare terreni comunali per ricostruire le nostre case?».

Ma Borri: «Il Comune non possiede lotti edificabili». È la fine delle speranze. «Questa amministrazione non intende abbandonarvi – garantisce il primo cittadino – ma serve unità e sostegno da parte vostra. L’amministrazione ha già intrapreso, per il lotto 2, la via del Consiglio di Stato, con l’udienza prevista a giugno». Sul tavolo anche l’ipotesi di ricorrere alla Commissione Europea. «Non è da sottovalutare l’impatto ambientale dell’opera e la devastazione che arrecherebbe. Ma mi chiedo – conclude Borri - com’è possibile che nel 2024 non ci siano alternative meno impattanti?».

 

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Corriere Adriatico