SERRA DE’ CONTI - In un paio di anni sarebbe riuscita a spillare 60 mila euro al suo ex amante, un 63enne ormai in pensione. In un primo momento, l’uomo avrebbe pagato...
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La romena era stata intercettata dai militari dopo aver preso una bustarella dal suo ex amante contenente 12 mila euro. Per la procura, la prova regina dell’estorsione. Con questa accusa la donna, ieri mattina, ha affrontato l’udienza preliminare davanti al gup Paola Moscaroli che ha chiesto la condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione, considerando il rito abbreviato con cui ha voluto procedere la difesa, rappresentata dall’avvocato Alessandro Scaloni. Il pensionato è parte civile tramite il legale Giuseppe Muzi. Il 20 marzo la sentenza.
All’inizio dello scorso anno, era stato lo stesso 63enne a rivolgersi a un amico carabiniere in servizio a Serra de’ Conti. L’uomo aveva raccontato al militare la relazione fedifraga intrapresa con la romena, la fine della storia e l’inizio del ricatto: soldi in cambio del silenzio. Secondo quanto detto dalla vittima, il rapporto con la 35enne era iniziato nel 2014 e andato avanti per un paio di anni. A un certo punto, la donna avrebbe iniziato a ricattarlo: «O mi paghi o diffondo foto e video a luci rosse girati mentre stavamo insieme».
Messo alle strette, il pensionato avrebbe ceduto al ricatto, pagando 60 mila euro. L’ultima tranche, quella dei 12 mila euro, sarebbe stata fatale per la romena, bloccata all’esterno di un centro commerciale di Jesi, luogo stabilito per effettuare la consegna di denaro. In quell’occasione, la 35enne era finita in carcere. Nel cellulare, i militari avevano trovato tutto il materiale su cui si sarebbe basata l’estorsione. Per la difesa non ci sono basi per sostenere l’accusa. I soldi presi dalla donna sarebbero serviti agli ex amanti per aprire un’impresa di pulizie in Romania. Per la 35enne, le elargizioni di denaro sarebbero iniziate quando ancora i due stavano insieme. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico