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SENIGALLIA - Identificati i vandali dei Bagni 26/27, immortalati da una telecamera. Si tratterebbe di due ragazze e tre ragazzi, tutti minorenni e del posto. Frequentano la zona del lungomare Mameli dove è accaduto il danneggiamento di martedì notte, ma non sono clienti dello stabilimento. Non sono stati denunciati perché l’imprenditore balneare vuole essere magnanimo ed è disposto a perdonarli se si scuseranno per quanto accaduto e se pagheranno i danni.
Hanno tagliato la rete del tappeto elastico dove sono entrati insieme, mettendosi a saltare fino a rompere le molle, calibrate per sostenere il peso dei bambini. Era accaduta la stessa cosa alcuni giorni prima ma non è certo che fossero gli stessi giovani. La telecamera che li ha ripresi ha consentito di risalire alla loro identità grazie anche ad amici comuni del bagnino che li conoscono.
L’attesa
«Non ho ancora sporto denuncia - spiega Maurizio Tamenghi, titolare del Bagni 26/27 sul lungomare Mameli - vorrei non dover arrivare a tanto.
Il precedente
Lo stesso atteggiamento collaborativo dimostrato da Lorenzo Esposto, titolare del ristorante “Enogastronomia Tornando a casa” al Foro Annonario. La sera del 21 agosto alcuni ragazzi, di una tavolata di 14 giovanissimi della zona di Jesi, hanno danneggiato e imbrattato il bagno del ristorante. Sul posto è intervenuta la polizia che ha identificato i presenti e spiegato al titolare che, non trattandosi di un reato procedibile d’ufficio, avrebbe dovuto sporgere querela entro novanta giorni. Ancora non si è presentato in commissariato il ristoratore, che attende fiducioso le scuse e il risarcimento. Al ristorante però nessuno si è visto. «Aspetto ancora un po’ prima di denunciare – dice Lorenzo Esposto – devono capire che quello che hanno fatto non va bene e penso che pagare i danni sia un modo di assumersi le proprie responsabilità». Vuole dargli fiducia Lorenzo Esposto che di danni ne ha subiti altri prima di questo. Purtroppo sono solo gli ultimi di una serie di atti vandalici avvenuti nel corso dell’estate. Alcuni avvenuti in centro storico ma la maggior parte in spiaggia ai danni degli stabilimenti balneari, ricorsi in massa alle guardie notturne.
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Corriere Adriatico