Un osso incastrato nell’esofago, salvato il piccolo cane Floppy

Un osso incastrato nell’esofago, salvato il piccolo cane Floppy
SENIGALLIA - Salvato il piccolo Floppy da un osso di stinco rimasto incastrato nell’esofago. Il cane di razza Westie ha rischiato di morire ma per fortuna l’intervento...

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SENIGALLIA - Salvato il piccolo Floppy da un osso di stinco rimasto incastrato nell’esofago. Il cane di razza Westie ha rischiato di morire ma per fortuna l’intervento è andato bene. Non è raro che qualche corpo estraneo venga ingoiato, lo è invece che un cagnolino di piccole dimensioni si trovi l’esofago ostruito da uno stinco e che tutto si risolva per il meglio. Quando i padroni l’hanno portato nella clinica veterinaria Niccolò Copernico al Ciarnin temevano il peggio per lui. L’immagine della radiografia con l’osso bloccato nel suo piccolo esofago, pubblicata dalla clinica sulla pagina Facebook, ha subito suscitato attenzione. «L’osso, che si era praticamente bloccato nell’esofago, è stato rimosso per via endoscopica – spiega la veterinaria Gemma Mastronardi -. Molte volte non è possibile recuperare corpi estranei con questa tecnica per cui è necessario “spingerli” nello stomaco del cane e poi praticare una gastrotomia, ovvero un’apertura chirurgica dello stomaco per poterli recuperare. Floppy è stato fortunato. Tra l’altro è un cane diabetico per cui una chirurgia di questo tipo e la relativa convalescenza sarebbero state molto più complesse».


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Lo staff guidato dalla dottoressa Mastronardi ha valutato in fretta la situazione, non essendoci tempo da perdere, e nonostante l’osso fosse molto grande rispetto al piccolo esofago del cagnolino, hanno voluto tentare di rimuoverlo senza un intervento chirurgico. Una tecnica molto delicata che però ha dato i risultati sperati. L’osso è stato rimosso e Floppy sta bene. 

Ma come ha fatto ad ingoiare un osso di stinco? «I cani sono talmente voraci che a volte si comportano come degli aspirapolveri – prosegue la dottoressa Gemma Mastronardi – probabilmente deve averlo trovato tra i rifiuti». Attirato dall’odore deve aver preso l’osso dal bidone della spazzatura dove la famiglia con cui vive l’aveva buttato. 

E’ questa l’unica spiegazione logica che si sono dati. Riuscito a prenderlo inavvertitamente deve averlo ingoiato ed essendo rimasto incastrato non è più riuscito ad espellerlo. Per fortuna i padroni se ne sono accorti in tempo così da poterlo portare in clinica.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico