OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
SENIGALLIA - Chiusa l’osteria Conte Marzi dopo il colpo di grazia del caro bollette. Era in via Marzi, un vicolo pedonale che collega piazza Simoncelli a piazza del Duca, nel cuore del centro storico. «Gli affari andavano bene – spiega Antonio Scoleri che, insieme alla moglie, gestiva il ristorante aperto dalla figlia nel 2016 – poi è arrivato il Covid e da ultimo il caro bollette che ci ha dato la mazzata finale, costringendoci a chiudere». A fronte di mancati incassi di 70mila euro, nei sei mesi di chiusura per il Covid, il ristorante ha ottenuto un rimborso di 2.460 euro.
Il salasso
«Solo di spese fisse spendevamo 2.200 euro al mese, restando chiusi – aggiunge -, lo Stato non c’ha tutelato con il Covid e non l’ha fatto nemmeno con le bollette.
Prosegue Scoleri: « Ho aumentato la frittura di pesce da 15 a 17 euro ma più di 2 euro non potevo, chi me la comprava? Noi abbiamo sempre messo la qualità al primo posto. E’ stata una scelta sofferta ma necessaria». Il 30 settembre ha abbassato l’ultima volta la saracinesca. «La situazione nel nostro territorio è diventata difficilissima. Le aziende sono tutte in grande difficoltà in quanto già provate dal Covid, dall’aumento dei costi, dall’inflazione, per arrivare al caro energia e, nel nostro caso, all’alluvione – intervengono Egidio Muscellini e Giacomo Cicconi Massi, rispettivamente presidente e responsabile territoriale di Confartigianato Senigallia -. Rischiamo un impoverimento economico di tutta l’area vasta e non ce lo possiamo permettere. Servono misure urgenti e fatti concreti».
«L’Amministrazione comunale - concludono - si è mossa subito e abbiamo apprezzato gli interventi del governatore regionale, con cui ci siamo incontrati la scorsa settimana, ma anche il Governo deve fare la sua parte a sostegno della ripartenza».
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico