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SENIGALLIA Si era introdotto nel letto di una donna, ospite della Caritas, che in quel momento dormiva con il figlio piccolo. Poi aveva strusciato le sue parti intime su di lei, coricata su un fianco. È l’accusa che ieri ha portato il collegio penale a condannare un 58enne croato, di fatto senza fissa dimora, per violenza sessuale, reato riconosciuto nella sua fattispecie più lieve. L’uomo, difeso dall’avvocato Michele Zuccaro, dovrà scontare un anno e sei mesi di reclusione, pena sospesa.
I fatti
Stando alla ricostruzione accusatoria, all’alba del 22 dicembre del 2018, l’uomo aveva lasciato la sua stanza – all’interno della struttura assistenziale – per intrufolarsi furtivamente in quella dove dimorava una famiglia senegalese, composta dalla 30enne, il marito e il loro figlioletto.
Sotto le coperte
Il 58enne si sarebbe adagiato sotto le coperte, strusciandosi addosso alla donna, distesa su un fianco. In un primo momento, in uno stato di dormiveglia, la vittima non aveva capito che accanto a lei ci fosse uno sconosciuto. È quando si è voltata che aveva preso coscienza delle molestie subite dall’altro ospite della struttura. Si sarebbe trattato di strusciamenti e palpeggiamenti: non era contesta una violenza sessuale completa, tanto che è stata riconosciuta dai giudici la fattispecie più lieve del reato.
Le urla della donna, poi, avevano attirato l’attenzione degli operatori della struttura, intervenuti immediatamente per fermare i presunti abusi contestati dalla procura. La donna aveva poi sporto denuncia agli agenti del Commissariato di polizia. Il croato ha sempre sostenuto di aver lasciato la sua stanza e di aver poi perso l’orientamento, capitando casualmente nella camera della famiglia senegalese, entrando in quello che pensava fosse il suo letto. In quel letto, però, era adagiato il corpo della senegalese. La donna non ha partecipato in maniera attiva al processo: non si è infatti costituita parte civile. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico