Senigallia, una casa intera affittata a 200 euro: disabile beffata, truffatore a giudizio

Senigallia, una casa intera affittata a 200 euro: disabile beffata, truffatore a giudizio
SENIGALLIA - L’avrebbero convinta a sottoscrivere un contratto per prendere in affitto una casa da 140 metri quadrati a soli 200 euro, approfittando delle sue fragili...

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SENIGALLIA - L’avrebbero convinta a sottoscrivere un contratto per prendere in affitto una casa da 140 metri quadrati a soli 200 euro, approfittando delle sue fragili condizioni di salute. È questo il contesto accusatorio al centro del processo per circonvenzione di incapace incardinato nei confronti di un pakistano di 38 anni, residente nel Senigalliese. Lo stesso reato è contestato a un connazionale di 49 anni che, però, si è reso nel frattempo irreperibile. La sua posizione è stata stralciata.

 

La denuncia

Nella morsa dei due stranieri era finita una senigalliese di 60 anni, afflitta da deficit psichici e tutelata da un’amministratrice di sostegno, una sua vicina parente. Era stata quest’ultima, nel 2020, a sporgere denuncia alle forze dell’ordine appena accortasi della situazione che si era creata a casa della 60enne, a Cesano. Stando alla versione accusatoria, non solo la vittima aveva accolto in casa sua i due pakistani, ma non aveva neanche riscosso i 200 euro stabiliti dal contratto. Soldi, tra l’altro, che avrebbero dovuto coprire solamente l’affitto di una stanza. O almeno così sarebbe stato fatto credere alla 60enne. Che proprio ieri mattina, come riportato in aula, avrebbe detto all’amministratrice di sostegno: «Sono stata raggirata». La donna è seguita dal Sert e dagli psicologi, le sue condizioni sono molto delicate e dal 2019 è sottoposta all’amministrazione di sostegno. È nel 2020 che sarebbe stato stipulato il contratto finito al centro del processo per circonvenzione di incapace. 

Il racconto

«Vedevamo le persone gironzolare sul terrazzo e sul cortile di casa» ha detto la parente della vittima, che come amministratrice si è costituita parte civile con l’avvocato Luca D’Antoni. «Alla fine abbiamo scoperto che tutto l’appartamento era stato affittato a 200 euro, somma che comprendeva anche l’uso del magazzino». La parente, scoperto l’inganno, aveva poi cacciato da casa i pakistani e sporto denuncia alle forze dell’ordine. Tra l’altro, quei 200 euro non sarebbero mai entrati nella disponibilità della 60enne. I due stranieri erano arrivati a lei tramite un loro connazionale. Il 38enne, l’unico a processo per ora, rigetta tutte le contestazioni. È difeso dall’avvocato Andrea Reginelli. Prossima udienza l’11 novembre. 

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Corriere Adriatico