SENIGALLIA - Polemica in commissione sul calcolo delle presenze in consiglio comunale, ma un dato spicca da Open Municipio: il disinteresse dei cittadini. Snobbati i politici...
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Tolto l’effetto novità di quando il sistema ha debuttato, l’interesse è andato scemando. A quasi due anni dall’inizio del secondo mandato di Mangialardi, molti consiglieri sono monitorati da una sola persona e chi ha seguaci raggiunge la decina o poco più. Grande è il distacco del sindaco che ne ha 81, sempre pochi per una città da 45.000 abitanti. Insomma stando all’interesse suscitato da Open Municipio i politici non se li fila nessuno, se consideriamo i monitoraggi degli addetti ai lavori e di amici e parenti. Per molti nemmeno di questi. Il gruppo di minoranza Unione civica ha richiesto la commissione di martedì per comprendere l’utilità della piattaforma e mettendo in dubbio la modalità di affidamento del servizio.
«Deve essere calcolata la presenza al momento del voto – ha lamentato il consigliere Paradisi – e non la presenza ad ogni seduta del consiglio? In questo modo è evidente che la maggioranza avrà più presenze». Da tempo il consigliere lamenta il dato fuorviante perché le uscite dall’aula di protesta oppure il togliere la scheda, sempre per manifestare dissenso, vengono registrate come assenze. «Il voto di protesta si può esprimere lasciando la scheda inserita ma senza esprimersi – la replica di Chantal Bomprezzi, assessore alla Trasparenza – ad ogni modo se c’è la necessità di riprogrammare la modalità ci si può confrontare. Open Municipio rappresenta un impegno del programma elettorale sulla trasparenza ma, se il consiglio deciderà diversamente, saremo pronti a modificare ciò che non va». La piattaforma si è arricchita nel frattempo di altri dettagli.
Oltre ai consiglieri ribelli, che votano contrariamente al gruppo di appartenenza, dove troviamo al primo posto Stefania Martinangeli del Movimento 5 Stelle, seguita da due consiglieri del Pd, Simeone Sardella e Mauro Pierfederici, abbiamo anche i più logorroici. Gli interventi più lunghi sono del sindaco Mangialardi, del consigliere Paradisi e del consigliere Martinangeli. Gli ispettori, con più accessi agli atti, sono Sartini di Senigallia Bene Comune, Mandolini del Movimento 5 Stelle e Paradisi di Unione civica, classifica identica anche per i più attivi che producono più interpellanze, interrogazioni e mozioni. Una critica sulla trasparenza arriva per gli atti pubblicati all’albo pretorio in notevole ritardo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico