SENIGALLIA - Spiaggia di Cesano e canneto hard dove residenti e bagnanti chiedono di intervenire. Nell'ultimo weekend a parte i nudisti sono avvenute scene a luci rosse...
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Nel discorso si inserisce poi un utente per raccontare la sua esperienza fatta in inverno. Con questo tipo di turismo la destagionalizzazione sembra aver funzionato. "Ciao a tutti io al canneto di Cesano, quello dietro al centro commerciale, ci sono stato il 28 dicembre di pomeriggio verso le 14.30. Era abbastanza freddo e c'era poca gente, però dopo un breve girare tra i due ponti, quello della ferrovia e quello della Statale, stando attento a non sporcarmi tutto dalla melma che c'era, ho trovato qualcuno". Sul resto del racconto è necessaria una censura. "Ciao io d'estate ci vado spesso - prosegue un altro - ultimamente con un mio amico gay. Vi assicuro che c'è da divertirsi anche in tre o quattro alla volta".
Questi alcuni dei racconti, la cui versione integrale molto più esplicita è a disposizione della polizia municipale. Ad indignare tutti i senigalliesi è il fatto che il nome di Senigallia, in questo caso di Cesano, venga associato al turismo della perversione. Chi ne risente di più sono i frequentatori abituali della spiaggia e i residenti. Chiedono quindi che tutto questo abbia fine. C'è chi propone di radere al suolo il canneto di modo tale che nessuno possa più appartarsi tra i cespugli e rendendo quindi ben visibili le persone che lo frequentano, oltre a qualche controllo sulla spiaggia davanti alla foce. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico