SENIGALLIA - I genitori contestano le multe prese dai figli, sorpresi in spiaggia dopo la mezzanotte. Uno di loro ha già presentato ricorso contro la polizia locale,...
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Negli ultimi giorni sono state notificate le sanzioni per i verbali di agosto. Non tutti l’hanno presa bene. Le multe riguardano soprattutto i minorenni sorpresi in spiaggia dopo la mezzanotte, quando scatta il divieto per evitare assembramenti legati alla movida. «Non faceva nulla di male» e «non c’erano cartelli o cancelli che vietassero l’accesso» tra le motivazioni presentate da padri e madri in difesa dei figli. A loro infatti è arrivata da pagare la sanzione che ammonta a 400 euro, rientrando tra quelle previste per i trasgressori delle norme anti covid.
In realtà i cartelli che indicano il divieto sono presenti in tutti gli stabilimenti balneari, come verificato dai vigili e dalle forze di polizia prima di iniziare a sanzionare. Anzi in alcuni casi hanno chiesto agli operatori di spostarli e metterli in maniera che fossero più visibili e di aumentarne il numero.
I cancelli invece, richiesti dagli operatori balneari, non sono stati messi perché l’Amministrazione comunale non li ha voluti, certa che in una società civile bastasse un cartello di divieto ma la cronaca dell’estate appena conclusa dimostra purtroppo che non è così. Il divieto di andare in spiaggia serviva anche a mettere un freno agli atti vandalici, che di continuo si sono verificati nella prima parte della stagione. Inoltre le multe sono state fatte dopo svariate settimane dall’entrata in vigore del provvedimento. Per diversi weekend i vigili hanno avvisato la gente che non poteva recarsi in spiaggia dopo la mezzanotte. Insomma una capillare opera di informazione e prevenzione prima di azionare la leva della repressione. Ciò nonostante, come accaduto per gli alcolici trovati negli zaini dei figli, i genitori ancora una volta giustificano i loro errori, ignorando che se ci sono dei divieti vanno rispettati. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico