SENIGALLIA - Sgomberata una tendopoli allestita da una comitiva di perugini sulla spiaggia libera del lungomare Mameli. I militari dell’Ufficio locale marittimo ieri mattina...
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Una campagna di comunicazione strategica e fortemente voluta dall’amministrazione comunale, considerato che l’Umbria rappresenta un bacino turistico importantissimo per Senigallia, la quale accoglie ogni anno migliaia di turisti provenienti da oltre l’Appennino. Grazie all’imminente completamento dei lavori di ampliamento della strada Statale 76, che renderà più rapido il collegamento tra Perugia e la costa adriatica, la spiaggia di velluto diventerà meta ancora più attraente. «Auspico che questa campagna – afferma il sindaco Maurizio Mangialardi - possa aprire a una feconda collaborazione non solo con Perugia, ma con tutta la regione Umbria, che già oggi vanta importanti iniziative come quella delle Terre del Duca, l’itinerario turistico che giunge fino a Gubbio. L’obiettivo è promuovere eventi e manifestazioni a carattere turistico e culturale, muovendo dalla valorizzazione delle tantissime reciproche eccellenze che caratterizzano i nostri territori».
Una campagna di promozione arriva a poche settimane di distanza dall’incidente diplomatico avvenuto con Spoleto, già dimenticato e archiviato. Il sindaco aveva confrontato Senigallia e Spoleto in consiglio comunale facendo un riferimento al film “I nostri figli”, girato in città ed incentrato su una storia vera, e “Don Matteo”, una fiction con storie inventate. Quel «Noi non siamo finti» aveva finito per indispettire qualche spoletino e sul web non erano mancate reazioni. Poche settimane dopo la decisione di investire sull’Umbria con una campagna pubblicitaria dallo slogan “Senigallia è il vostro mare” quasi a voler rispondere a quegli spoletini che avevano creato dei manifesti virtuali, annunciando di andare al mare a Civitanova per boicottare la spiaggia di velluto. Il caso ha voluto che la comitiva allontanata ieri dalla spiaggia fosse proprio di Perugia. Di questi tempi non è insolito trovare degli accampamenti. Nei giorni scorsi è accaduto nel parterre della Rocca Roveresca, lo scorso anno addirittura dentro il fiume Misa. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico