SENIGALLA - Secondo cliente delle squillo a ricevere per posta la multa a casa, dopo il primo caso del novembre 2018. Presso la residenza è arrivata un’ordinanza di...
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Riviera passata al setaccio: arriva la multa per la lucciola e il cliente
Dal luglio 2013, quando è entrato in vigore il divieto, sono state 108 le multe a carico di clienti e prostitute. Rispettivamente 40 e 68. Molte ancora non sono state pagate. In tre casi, da parte dei clienti, il mancato pagamento è dovuto al fatto che siano state contestate tramite un ricorso. La modalità di riscossione è quella che prevede la legge. Se nemmeno l’ordinanza servirà, la multa finirà in una cartella esattoriale per il successivo recupero crediti e da quel momento scatteranno gli interessi.
È il caso del primo cliente che ancora non ha saldato il conto, nonostante il sollecito. «Sono trascorsi sei anni dai provvedimenti adottati e sono molto soddisfatto per i risultati raggiunti – spiega il sindaco Mangialardi -, intanto per il grande lavoro svolto dalle forze dell’ordine e dai nostri vigili per far rispettare i divieti. Il fenomeno, come evidente per tutti, si è molto ridimensionato. Certo non è scomparso ma questo era prevedibile». In passato la gente lamentava le squillo sotto casa e una schiera di passeggiatrici sui marciapiedi della Statale. Poi nel regolamento di polizia urbana nel luglio 2013 è stato inserito il divieto di contrattare prestazioni sessuali in strada, pena una multa da 400 euro, e di esercitare il meretricio in luogo pubblico, sanzionato con 50 euro. «I controlli costanti hanno rappresentato un importante deterrente» – ricorda il primo cittadino. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico