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SENIGALLIA - Sabina e Norina, vicine di stanza in ospedale, morte a poche ore di distanza. Oggi la comunità di Scapezzano, di cui erano entrambe originarie, si stringerà intorno alle rispettive famiglie in occasione dei funerali. Sabina Bucci aveva 60 anni. Aveva aperto con il marito Moreno Fava la Pescheria Moreno a Largo Boito alle porte del centro storico.
E’ morta nella notte tra mercoledì e giovedì. Era molto conosciuta in città ed era anche un’ottima cuoca, con i piatti di pesce che preparava per il reparto gastronomia della pescheria.
La sorte
Norina Modesti di anni ne aveva 81. E’ morta giovedì mattina in ospedale, nella camera di fianco a quella dove era ricoverata Sabina Bucci. Tutti la ricordano come sarta ma aveva aperto, insieme al cognato Mario Marchetti e alla sorella Paola Modesti, la pensione Mara dove cucinava pur avendo mantenuto il laboratorio sartoriale. Le due donne di Scapezzano erano molto conosciute in città. Oggi nella stessa chiesa si svolgeranno i funerali. Uno la mattina, l’altro nel pomeriggio. La cerimonia per Sabina Bucci è in programma stamattina alle 9.30, quella per Norina Modesti nel pomeriggio alle 16. «E’ un doppio lutto per la comunità di Scapezzano – racconta Massimo Modesti, nipote di Norina – mia zia era ricoverata nella stanza accanto a quella di Sabina. Lei è morta giovedì mattina mentre Sabina ci ha lasciato nella notte, poche ore prima. Ringraziamo quanti ci sono stati vicini e ci uniamo al dolore delle famiglie Bucci e Fava». Scapezzano è una grande famiglia e ogni perdita viene vissuta con grande dolore e massima partecipazione.
In questo caso due amate concittadine che la frazione deve salutare in un solo giorno.
I ricordi
Per Norina non mancano aneddoti. «La sarta di fiducia – si legge in un ricordo -, la padrona della casa più accogliente della via. Ero di famiglia, cosi come la mia mamma, sua amica, che insieme ad altre l’attorniavano al tavolone da lavoro. Era quotidianità andare da lei, mi sedevo sul divano e sfogliavo le riviste famose di moda da dove prendeva spunto, mentre col centimetro al collo, il ditale e l’inseparabile sigaretta, modellava la sua ennesima creazione».
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