Gestione della piscina delle Saline: Mangialardi e i membri della giunta del secondo mandato ora rischiano il processo

Gestione della piscina delle Saline: Mangialardi e i membri della giunta del secondo mandato ora rischiano il processo
SENIGALLIA -  Inchiesta sull’affidamento della gestione della piscina delle Saline: in nove rischiano di finire a processo. Tra loro, l’ex sindaco di Senigallia...

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SENIGALLIA -  Inchiesta sull’affidamento della gestione della piscina delle Saline: in nove rischiano di finire a processo. Tra loro, l’ex sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi e i membri della giunta del suo secondo mandato. Dopo l’archiviazione di alcune posizioni (inizialmente figuravano tredici indagati) e la caduta dell’accusa di corruzione per l’ex primo cittadino, è stata fissata l’udienza preliminare del processo, dando seguito alla richiesta di rinvio a giudizio inoltrata dal pm Daniele Paci. Le parti in causa dovranno presentarsi davanti al gup Francesca De Palma il prossimo 14 dicembre. 


 
La procura contesta all’ex sindaco, all’ex vice Maurizio Memè e agli allora componenti della giunta Chantal Bomprezzi, Simonetta Bucari, Gennaro Campanile ed Enzo Monachesi il reato di abuso d’ufficio per aver (luglio 2015) prorogato alla società Uisp la gestione delle Saline, senza ricorrere a una gara pubblica. Nel capo d’imputazione, il pm getta ombre anche su una delibera del giugno 2017 in cui l’amministrazione si impegnava a gestire direttamente la piscina, favorendo però nella divisione degli spazi dell’acqua la Uisp e due società collegate all’associazione. Sarebbe stata occupata, stando alle risultanze investigative, una superficie del 92%, arrecando quindi un danno alle altre società «alle quali venivano rigettate le richieste di fruizione di spazi d’acqua». Per questa questione, il reato ipotizzato a tutti gli ex amministratori (tranne Bomprezzi) è sempre abuso d’ufficio. 



C’è poi il capitolo truffa in riferimento a Massimo Tesei (responsabile organizzativo Uisp Senigallia), Nadia Rotatori e Giorgio Gregorini (presidenti Uisp Senigallia in annate diverse). Stando alla procura, l’accusa fa riferimento a presunti rendiconti falsati presentati dal comitato territoriale tra il 2011 e il 2016 in merito all’attività portata avanti alle Saline. In questo modo - sostiene l’accusa - l’associazione avrebbe omesso di versare somme dovute all’amministrazione comunale, «ottenendo un ingiusto profitto». 

 

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Corriere Adriatico