Senigallia, fuggono in tre senza saldare il conto dell'hotel

La curva della Penna
SENIGALLIA - Soggiorno sospetto quello di tre romeni fuggiti senza saldare il conto dell'albergo. La polizia è stata chiamata dalla direzione di un albergo di viale Bonopera...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
SENIGALLIA - Soggiorno sospetto quello di tre romeni fuggiti senza saldare il conto dell'albergo. La polizia è stata chiamata dalla direzione di un albergo di viale Bonopera domenica perché non c'erano più tracce di tre clienti che avevano soggiornato per quattro giorni. I nominativi erano stati regolarmente comunicati e uno di loro è risultato avere precedenti per reati contro il patrimonio. Il sospetto è che si tratti della banda del buco o comunque di complici che, con la scusa di alloggiare nell'albergo che si trova vicino al bar Penna, dove nella notte tra venerdì e sabato è avvenuto il colpo, potrebbero aver qualche responsabilità nell'accaduto. Di loro tre si sono perse le tracce sabato proprio dopo il furto. Potrebbe trattarsi solo di una coincidenza ma, visti i precedenti per reati contro il patrimonio tra cui furto di uno dei tre, e di fronte alla circostanza della fuga senza saldare il conto, verifiche in tal senso verranno fatte per capire se siano in qualche modo collegati ai due furti avvenuti alla vigilia del weekend. Ad ogni modo, anche se dovessero risultare estranei al saccheggio nei due bar, dovranno rispondere del reato di insolvenza non avendo saldato il conto dell'albergo.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico