Senigallia, esplosione su un peschereccio forse causata da una sigaretta. Due marittimi sono ancora ricoverati per le ustioni

Senigallia, esplosione su un peschereccio forse causata da una sigaretta
SENIGALLIA L’apertura del vano ghiacciaia, saturo di gas, a contatto con una sigaretta potrebbe aver creato la fiammata che ha investito in pieno il 35enne bengalese, che...

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SENIGALLIA L’apertura del vano ghiacciaia, saturo di gas, a contatto con una sigaretta potrebbe aver creato la fiammata che ha investito in pieno il 35enne bengalese, che sembra stesse fumando, e parzialmente il 38enne senigalliese. A questa conclusione sono arrivati i vigili del fuoco dopo il sopralluogo di ieri nel peschereccio, dove si era verificato il grave incidente domenica mattina. 

 


Saiyal Sujan e Renato Ripanti sono ancora ricoverati per le ustioni. Si è trattato di un’esplosione da combustione rapida, che ha creato una fiammata. Il 35enne era stato visto raggiungere la barca mentre fumava. Un mix di gas hanno trovato i vigili del fuoco, rilasciati da varie bombolette di schiuma di poliuretano utilizzate venerdì da altri due componenti della famiglia Ripanti, proprietaria del Jamaica, in un ambiente piccolo e poco areato. Era servito a riparare la ghiacciaia e già venerdì i due erano rimasti lievemente ustionati mentre lavoravano, forse per una scintilla. Avevano poi chiuso la barca per ricorrere alle cure dei sanitari dell’ospedale.

I feriti

Quattro in tutto i feriti nel weekend. Il mix di gas si è concentrato nel piccolo vano dove è rimasto per tutta la giornata di venerdì e quella di sabato. Domenica era saturo. Il Jamaica era stato sequestrato in attesa del sopralluogo dei vigili del fuoco. È tornato ieri nella piena disponibilità dei proprietari. Proseguono gli accertamenti della Capitaneria di porto, su disposizione della procura, in attesa della relazione dei vigili del fuoco, dove potrebbe palesarsi la violazione del decreto 81 sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. 
 

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Corriere Adriatico