Covid: la donna intubata trasferita a Fermo, ricoverato anche il marito

Il monoblocco dell'ospedale di Senigallia
SENIGALLIA -  È stata trasferita a Fermo l’85enne senigalliese intubata da domenica. Ha lasciato ieri il Pronto soccorso dove è invece arrivato il marito,...

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SENIGALLIA -  È stata trasferita a Fermo l’85enne senigalliese intubata da domenica. Ha lasciato ieri il Pronto soccorso dove è invece arrivato il marito, anche lui positivo al Covid. Si è sentito poco bene. Domenica era stato proprio lui ad accompagnare la moglie in reparto e ieri è tornato perché aveva delle difficoltà a respirare.

 

È stato trattenuto in osservazione ma comunque non aveva sintomi gravi. I sanitari, in attesa di valutare se fosse necessario il ricovero, l’hanno trattenuto in osservazione. L’altra donna senigalliese, una 75enne positiva ma non intubata, arrivata martedì, ieri era ancora al Pronto soccorso in attesa che si liberasse un posto in un reparto Covid ordinario. 


Ora si pone la necessità di separare i percorsi, con una situazione precaria di organico. Attualmente al Pronto soccorso sono presenti 7 medici più uno in prestito da Medicina con ordini di servizio. Oltre ai 4 che se ne sono andati nell’ultimo mese, c’erano i precedenti 3 mai rimpiazzati: manca la metà dell’organico per poter lavorare serenamente coprendo i turni. L’impianto di Radiologia rotto ha inoltre allungato notevolmente i tempi di attesa, tanto che ieri si registravano fino a 31 pazienti in reparto in contemporanea, come fosse piena estate. Sul versante Covid invece segnali positivi arrivano dall’entroterra.

Per la prima volta in tanti giorni calano i casi. A Serra de’ Conti sono passati da 41 a 35 ieri e ad Arcevia da 20 a 15. Numeri che fanno ben sperare. Il sindaco di Serra de’ Conti, Letizia Perticaroli, martedì aveva prorogato fino al 15 novembre la chiusura del bocciodromo e del centro sociale, riservandosi di revocare l’ordinanza se l’allarme fosse rientrato. Il provvedimento ha sortito gli effetti desiderati, contenendo il propagarsi del virus. Annullata invece la fiera del Beato Gherardo in programma per il 14 novembre: un’occasione che avrebbe potuto creare assembramenti, non è quindi il caso di rischiare. 

 

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Corriere Adriatico