Due ragazzi seduti sui binari. E gli amici filmano l’impresa. Folle sfida alla stazione

Due ragazzi seduti sui binari. E gli amici filmano l’impresa. Folle sfida alla stazione
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SENIGALLIA - Choc alla stazione ferroviaria di Senigallia dove due ragazzi si sono seduti sui binari. Davanti a loro, in piedi su una panchina, altri giovani fermi a guardarli e riprenderli con il cellulare. È accaduto alle 3 della notte tra sabato e domenica. Non una notte qualsiasi. Ricorreva, infatti, il primo anniversario della tragedia della Lanterna Azzurra di Corinaldo, costata la vita a cinque adolescenti e a una giovane mamma. 


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Mentre intere comunità ricordavano il dramma di chi voleva vivere, ma per colpa di altri è morto, alla stazione ferroviaria due giovani sfidavano la morte, cercando un brivido assurdo. Due volti di una lunga notte. «Da quando faccio questo lavoro ne ho viste di tutti i colori - racconta Mirco Marchionni, tassista - ma questo è davvero troppo. Due ragazzi erano seduti in mezzo ai binari. Ho quindi chiamato i carabinieri e il 118. In attesa del loro arrivo insieme ad altri ragazzi io e i miei colleghi li abbiamo tirati fuori».

Erano ubriachi, uno in particolare, e forse nemmeno si rendevano davvero conto del rischio che stavano correndo con quella folle sfida. All’arrivo dei carabinieri uno di loro è scappato e di lui si sono perse le tracce mentre l’altro, un 18enne senigalliese, è stato identificato dopo essere stato raggiunto dai militari dell’Arma nel sottopasso. È stato quindi affidato ai sanitari del 118 e portato in ospedale. Era ubriaco. «Non riusciamo più a lavorare - prosegue il tassista - qui in stazione succede davvero di tutto. In questo caso ci hanno chiamato alcuni ragazzi perché non sapevano cosa fare e li abbiamo aiutati». 


Qualche settimana fa un marocchino si era messo in mezzo ai binari, con l’intento però di suicidarsi. L’altra notte, invece, i due stavano parlando e scherzando su come fosse normale sedersi sui binari, dopo una serata trascorsa in qualche locale. Per loro fortuna non sono transitati convogli. Alcuni ragazzi passando hanno urlato loro di spostarsi ma niente. Sono stati invitati ad andarsene. Loro volevano restare lì. Non avevano paura di morire dicevano. A quel punto è stato chiesto aiuto ai tassisti. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico