Droga imboscata per gli informatori Il pm: «Condannate gli ex carabinieri»

Droga imboscata per gli informatori Il pm: «Condannate gli ex carabinieri»
SENIGALLIA - Nel maggio 2016 erano stati condannati dal collegio penale per una serie di sequestri facili di veicoli fermati ai posti di blocco. A Massimo Prota era stata inflitta...

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SENIGALLIA - Nel maggio 2016 erano stati condannati dal collegio penale per una serie di sequestri facili di veicoli fermati ai posti di blocco. A Massimo Prota era stata inflitta una pena di tre anni di reclusione, a Simone Ubertini di un anno. Ora, gli ex carabinieri del Norm di Senigallia rischiano di pagare un ulteriore conto salato con la giustizia.


Nell’ambito del processo bis legato a presunti illeciti contestati alla coppia, in riferimento alla detenzione e la cessione di stupefacenti sequestrate agli spacciatori, sono arrivate le richieste di condanna della procura dorica, rappresentata per questa inchiesta dal pm Marco Pucilli. I reati contestati a vario titolo vanno dal falso ideologico, allo spaccio di stupefacenti, passando per l’arresto illegittimo e il peculato. Per Prota, il sostituto procuratore ha chiesto otto anni e quattro mesi di carcere, mentre per Ubertini cinque anni. Per alcuni capi d’imputazione, relativi al falso e allo spaccio, la procura ha chiesto l’assoluzione. 

Gli episodi sarebbero avvenuti tra il 2009 ed il 2011. Dunque, un periodo precedente al filone arrivato a sentenza due anni fa e che prendeva in considerazione fatti accaduti a partire dal 2008. Per quanto riguarda l’inchiesta sulle cessioni di droga, a processo è finito anche il maresciallo Gennaro Idea, accusato di falso ideologico per aver firmato i verbali relativi agli arresti effettuati dai due appuntati dove si dichiarava un quantitativo di droga sequestrato inferiore rispetto a quanto messo sotto chiave. Per il maresciallo, il pm ha chiesto l’assoluzione. I verdetti si conosceranno il 28 giugno. Idea, difeso dall’avvocato Corrado Canafoglia, è attualmente in servizio, mentre i suoi colleghi, assistiti dai legali Ruggero Tomasi e Pio Gaggiano, no.


Stando alla magistratura, Prota e Ubertini si sarebbero messi in tasca parte della droga sequestrata durante i servizi per poi cederla agli informatori di cui si erano indebitamente avvalsi per procedere agli arresti di spacciatori. In molti casi, per la procura, sarebbero stati falsificati i verbali di servizio. Il procedimento dei sequestri facili dei veicoli, decretati per favorire un carroattrezzi di Marotta, aspetta ora il terzo grado di giudizio. In appello pene confermate.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico