SENIGALLIA - Capita anche che qualcuno di notte si porti via una fioriera, con tanto di piante all’interno, da via Gherardi. Pieno centro storico dove non dovrebbe passare...
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Senigallia: furti nell'area commerciale: un arresto e tre denunce
Senigallia, borselli e zaini nel mirino: ladri scatenati sulle auto parcheggiate
Nel rione Porto una signora è stata segnalata alla polizia locale mentre tentava di rubare una pianta di viole dal davanzale di una finestra. Accortasi all’ultimo minuto di una persona dentro una macchina in sosta, che l’aveva sorpresa mentre si guardava intorno con la pianta in mano, l’ha rimessa al suo posto e si è dileguata. Alla segnalazione ai vigili ha fatto seguito anche la fotografia della donna con la pianta in mano. Dove non arrivano le telecamere ci pensano gli smartphone. Nessun telefono e nessun occhio elettronico però ha ripreso il ladro della fioriera di via Gherardi. La sera il centro storico è abbastanza deserto e la notte anche peggio. Nessuno aveva notato nelle scorse settimane chi ha dato fuoco al tendone del locale di piazza Simoncelli, danneggiandone la vetrata. Se quest’ultimo episodio ha una sua gravità non si comprendono invece gli altri. Lo stesso discorso vale per il cimitero dove si verificano continuamente furti di fiori, quando basterebbe poco per comprarli. Non si tratta solo di ciò che viene preso perché in queste circostanze viene violata ogni forma di rispetto verso i defunti e il gesto assume una connotazione ancora più grave. Impossibile quindi da giustificare. Tra gli ultimi episodi, oltre a fiori e vasi nei cimiteri delle Grazie e di Montignano, sono spariti anche dei centrini, alcuni realizzati a mano altri comprati, messi sotto le piante. Per chi se ne appropria indebitamente oggetti di poco conto e di scarso valore economico ma, per chi ne subisce il furto, ricordi affidati ad una tomba oppure doni verso il parente scomparso. Ogni tanto vengono segnalati anche furti nei giardini. Dal bucato steso fino ai gatti, come accaduto nei giorni scorsi in un’abitazione dove uno dei tre micini trafugati non è stato più trovato. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico