SENIGALLIA - Morsi e pugni in via Vico. L’ultimo ring improvvisato dal pugile israeliano, tornato a seminare il panico in città. Con i carabinieri si è...
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Gli avventori del locale hanno cercato di difenderla e lui, dopo averla caricata sulle spalle, l’ha portata via. Entrati in macchina sono partiti ma il giovane, visibilmente ubriaco, si è schiantato contro un muretto. Nel frattempo un signore si è avvicinato per vedere se stessero bene. Il pugile è ripartito con la portiera aperta e facendo retromarcia lo ha investito con la portiera, facendolo finire a terra. L’uomo si è lamentato e il 30enne è sceso dalla macchina e lo ha preso a pugni. Altri due clienti sono intervenuti di supporto e sono stati colpiti da pugni e morsi. Questo è quanto dichiarato dai testimoni che hanno assistito alla scena ai carabinieri, nel frattempo chiamati. Appena arrivati sono riusciti a farlo calmare.
Portato in caserma, il 30enne è stato denunciato per guida in stato d’ebbrezza e gli è stata ritirata la patente. Ai militari ha riferito che lui non regge l’alcol e se si ubriaca non riesce ad essere lucido. La colpa, ha aggiunto, non sarebbe la sua ma di chi gli vende da bere visto che in città sanno tutti come è fatto. I tre feriti sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso.
Sono stati dimessi con prognosi tra i 7 e i 10 giorni. I militari attendono le loro denunce per le lesioni personali. Non essendo alta la prognosi dovranno procedere con una querela di parte. La fidanzata non ha voluto sporgere denuncia. Ha riportato ferite lievi. Ai carabinieri che le hanno chiesto se volesse farlo, essendoci testimoni del fatto che le avesse messo le mani addosso, ha risposto: «Non posso, lo amo». Subito perdonato. La notizia di quanto accaduto in città ha generato una certa ansia. Il 30enne era stato arrestato lo scorso mese di aprile, ben due volte in pochi giorni. Dopo un periodo trascorso ricoverato in psichiatria, era al vaglio un percorso riabilitativo presso qualche struttura protetta. A distanza di otto mesi nulla sembra essere cambiato. Il ragazzo, rientrato in Italia dopo aver combattuto a lungo in Thailandia, soffrirebbe di depressione e per questo motivo farebbe uso di alcol. Così lo aveva giustificato la famiglia la scorsa primavera dopo che, per ben tre volte, aveva spedito in ospedale varie persone. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico