Si appostano, scroccano e fuggono: occhio ai furbetti degli ombrelloni, E' un fenomeno in continua crescita

I controlli dei vigili in spiaggia.
SENIGALLIA  - Bagnanti scrocconi si imbucano sotto gli ombrelloni che vedono vuoti o si defilano senza saldare il conto, approfittando della confusione. La serata insieme...

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SENIGALLIA  - Bagnanti scrocconi si imbucano sotto gli ombrelloni che vedono vuoti o si defilano senza saldare il conto, approfittando della confusione.

 

E’ capitato già in diverse circostanze nel corso dell’estate.

 

«A volte capita che qualcuno arrivando dalla spiaggia vede che un ombrellone è vuoto e allora si sdraia sul lettino – spiega Claudio Pompei, presidente di Sib Confcommercio – per gli operatori balneari è impossibile verificare di continuo chi ci sia sotto gli ombrelloni, la spiaggia è aperta e molti passano dal lato mare. E’ successo varie volte che i titolari dell’ombrellone, avendolo trovato occupato, abbiano chiesto l’intervento dei bagnini. In quel caso invitiamo gli abusivi ad allontanarsi».


C’è anche chi studia le abitudini dei bagnanti e, notando che un ombrellone viene utilizzato solo di pomeriggio ne approfitta la mattina, poi se il titolare cambia improvvisamente abitudine lo trova occupato. Se gli abusivi approfittano di uno spazio rimasto momentaneamente vuoto, ci sono i furbetti che prenotano e poi se ne vanno senza pagare. «Succede soprattutto nel weekend in momenti di maggior confusione che qualche cliente se ne vada senza pagare – prosegue Pompei –, è indispensabile farsi lasciare prima sia il nome che il recapito telefonico per essere in grado di rintracciarli. Accade soprattutto sulla riviera di levante, in particolare nella zona sud, dove ci sono molti pendolari. Io faccio sempre chiamare per prenotare in modo da avere almeno il recapito telefonico». Ci sono situazioni in cui non si hanno appigli per sporgere denuncia perché magari i nominativi forniti non solo reali invece una telefonata ricevuta dal numero, che poi viene lasciato, rappresenta una garanzia in più e rende rintracciabile il bagnante in caso di fuga. Qualche bagnino ha chiesto aiuto ai vigili di passaggio sul lungomare ma spesso i furbetti fuggono dal lato del mare, non passano davanti al box office del bagnino per poi raggiungere il lungomare se hanno intenzione di non pagare.


Sulla riva è più facile che si confondano tra le persone che passeggiano. «A me personalmente non è capitato – conclude il presidente di Sib Confcommercio – ma ad alcuni assistiti si, ecco perché per quanto possibile bisogna alzare la guardia. Inoltre – prosegue - se qualche bagnante presta l’ombrellone ad amici o parenti dovrebbe informare prima noi perché capita anche di notare gente estranea che riferisce di essere stata autorizzata dal titolare. Nel rispetto delle norme anticovid dobbiamo sapere i nominativi di chi abbiamo nello stabilimento e così diventa difficile. Inoltre non possiamo metterci noi a chiamare ogni volta il titolare per sapere se è vero che ha prestato l’ombrellone». Se un amico utilizza l’ombrellone senza che il suo nome sia stato comunicato e poi si scopre di avere il Covid è difficile tracciare i luoghi in cui è stato, se il suo nome non figura, a meno che non sia lui a dirlo. 

 

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Corriere Adriatico