Afferra la barista e la bacia con forza, il tutor a processo. La ragazza: «Ora non riesco a lavorare in presenza di uomini»

Il caso è finito in tribunale
ANCONA - Aveva 19 anni ed era alla sua prima esperienza lavorativa quando un uomo di 33 anni più grande di lei, l’aveva portata con sé nel magazzino...

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ANCONA - Aveva 19 anni ed era alla sua prima esperienza lavorativa quando un uomo di 33 anni più grande di lei, l’aveva portata con sé nel magazzino retrostante al bar, l’aveva afferrata con forza e l’aveva baciata. Per la giovanissima fu un trauma che ha tentato di combattere facendo terapia e affidandosi a un professionista che la aiutasse a metabolizzare e superare quanto le era accaduto quella sera di tre anni fa. 

 


Ha raccontato anche questo la giovane ieri in Tribunale a Macerata nell’aula in cui è in corso il processo a carico del suo molestatore, un uomo di 56 anni di Falconara Marittima, accusato di violenza sessuale. Davanti al collegio presieduto dal giudice Andrea Belli e al pubblico ministero Vincenzo Carusi, la giovane ha ripercorso i momenti del 3 luglio del 2018. Quel giorno aveva il turno 13-22, era la sua prima esperienza lavorativa, lavorava al bar di un camping, anche la mamma lavorava in quella struttura ricettiva ma quel giorno aveva un altro turno. L’uomo, che avrebbe dovuto fargli da tutor, per due volte, approfittando della momentanea assenza di clienti, l’aveva portata nel magazzino del bar e lì l’aveva afferrata con forza e baciata. «Era giovanissima – ha commentato l’avvocato Mariagioia Squadroni -, ad oggi non riesce ad avere un lavoro in cui ci sia la presenza di un uomo, sta facendo terapia, ma è stato un episodio traumatico». 


In aula ieri è stata sentita come testimone anche la mamma della giovane, la donna ha raccontato che l’imputato aveva insistito con lei per uscire insieme, ma lei aveva sempre rifiutato, poi un giorno (circa una settimana prima della violenza sulla figlia) aveva tentato un approccio fisico con lei ma lo aveva allontanato. Per la donna la questione era finita lì, non avrebbe mai pensato che una settimana dopo l’uomo potesse molestare la figlia. L’udienza è stata rinviata al prossimo 31 gennaio. L’imputato difeso dagli avvocati Andrea Natalini e Simona Nasso respinge gli addebiti.

 

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Corriere Adriatico