SENIGALLIA La grande famiglia del Panzini in lutto per la scomparsa dello chef Carlo Manoni, storico insegnante dell’alberghiero. Aveva 79 anni. A darne l’annuncio...
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Uliassi ha poi aggiunto un suo ricordo: «Conoscevo Carlo da quando, appena diplomato, sono entrato nel corpo insegnanti del Panzini. Mi ha subito voluto bene e in poco tempo ha iniziato ad affidarmi lavori da fare al suo posto, essendo lui sempre pieno di richieste. Siamo diventati amici, casa sua era casa mia e viceversa. Siur Manun, come lo chiamavamo noi nel nostro intimo giro di amici. Dotato di grandissimo palato, era insuperabile nella realizzazione di piatti della cucina tipica borghese del nord. Ha cucinato per il mio pranzo di nozze, seguendo poi il mio percorso professionale quando ho aperto il ristorante, dandomi consigli e incitandomi di continuo al miglioramento. Ci si voleva davvero bene».
Un pensiero gliel’ha dedicato anche il collega Vittorio Serritelli: «Ciao Carlo, un uomo d altri tempi – lo ricorda lo chef - la tua sottile ironia ci ha accompagnato per un bel tratto della nostra vita passata alla ricerca di un po’ di felicità. Di cose da dire sulla tua bella persona sarebbero tantissime ma io voglio ricordarti come l’uomo che non ti diceva mai di no. Ciao Manon». Cordoglio inoltre dall’associazione Cuochi Marche. «Ciao carissimo chef Carlo Manoni, vogliamo ricordarti sorridente qui tra noi, hai insegnato a generazioni di giovani cuochi». Il primo a ricevere la notizia ieri mattina è stato l’ex presidente Alfonso Benvenuto, lo storico dirigente scolastico che per tanti anni ha guidato il Panzini. «La moglie di Carlo, la cara Irma, fra le lacrime mi ha dato la ferale notizia – racconta -. Mi sono sentito crollare il mondo addosso. Volevo andare a trovarlo, come gli avevo promesso qualche settima fa. In un attimo mi sono passati in mente decenni di vita passati insieme e vissuti nei locali della nostra scuola. Carlo era veramente buono e sempre disponibile. Per me – conclude - è stato un fratello di lavoro». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico