Adotta un gatto, poi ci ripensa. «Si è rotto, riprendetelo». E lo riporta al gattile

Adotta un gatto, poi ci ripensa. «Si è rotto, riprendetelo». E lo riporta al gattile
SENIGALLIA -  «Il gatto si è rotto» e lo riporta alle volontarie dell’oasi felina dove l’aveva preso. Una storia assurda accaduta sabato, che...

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SENIGALLIA -  «Il gatto si è rotto» e lo riporta alle volontarie dell’oasi felina dove l’aveva preso. Una storia assurda accaduta sabato, che ha avuto come protagonista un micio, adottato da una persona che sembrava amasse gli animali. E’ però accaduto che cadendo, non si sa come, il gatto si sia rotto il bacino. Il proprietario l’ha portato dal veterinario poi ha contattato l’associazione, riferendo che aveva speso troppi soldi e che non aveva il tempo e la pazienza di accudire il gatto che, con il bacino rotto, non si poteva muovere. Come un qualsiasi oggetto rotto l’ha riportato indietro, come se ci fosse un qualche diritto di recesso. Il gatto rientrato, perché rotto, ha tremato come una foglia tutto il giorno. 

 


«Siamo molto preoccupate perché in questo periodo di lockdown sono aumentate le adozioni – spiegano le volontarie dell’Associazione Cuori pelosi che gestisce il canile rifugio e l’oasi felina del Comune –, tutti ora vogliono compagnia ma quando sarà finito? Quando la gente riprenderà ad uscire e viaggiare? Temiamo possano abbandonare cani e gatti nel frattempo adottati. La gente deve capire che un animale è per sempre». In salute e in malattia. Al riguardo lanciano un messaggio. «Quando l’animale entra in casa vostra, è vostro – aggiungono -. Se si rompe, lo riparate voi. Perché è un rischio che si corre. Si può rompere la porta, la finestra, il gatto. Come spendete soldi per il resto, lo spendete per il vostro animale. Non è un oggetto che, entrato in casa, ha la garanzia di un totale di anni a non rompersi. Anche perché in casa vostra potrebbe ammalarsi e non gli si può dare la Tachipirina che aggiusta tutto. Ci vuole il veterinario».

Le volontarie, che non si tirano indietro quando c’è bisogno, chiedono una maggiore responsabilità quando si decide di prendere un animale. «Noi, per quanto possibile, ci saremo sempre – concludono - e se avete un momento di difficoltà, possiamo aiutare ma non manteniamo gli animali adottati a vita. Sta a voi, proprio perché li adottate».

 

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Corriere Adriatico