Falconara, seconda vita dell’ex Montedison: dopo 30 anni di abbandono ospiterà una centrale a idrogeno. Fondi Pnrr per la Renco di Pesaro

Falconara, seconda vita dell’ex Montedison: dopo 30 anni di abbandono ospiterà una centrale a idrogeno
FALCONARA È più vicina la trasformazione dell’ex Montedison in una centrale a idrogeno rinnovabile. Il Tar delle Marche ha infatti respinto il ricorso...

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FALCONARA È più vicina la trasformazione dell’ex Montedison in una centrale a idrogeno rinnovabile. Il Tar delle Marche ha infatti respinto il ricorso presentato da una società esclusa dai fondi messi a disposizione della Regione per dare vita alle cosiddette Hydrogen valleys. Fondi che sono andati ad altre due imprese, escludendo così la ricorrente: una, la Renco Spa di Pesaro, ha ottenuto il finanziamento per realizzare la centrale di energia rinnovabile all’ex Montedison. 

Le due partite

Si tratta di un progetto per cui sono stati ottenuti fondi Pnrr per 4 milioni e 140mila euro, a fronte di un piano del valore complessivo di circa 13 milioni. L’impresa esclusa, per cui era illegittimo l’operato della commissione esaminatrice e della Regione, ha fatto ricorso anche con la prima società che ha ottenuto il finanziamento: si tratta della milanese Esdigis4u s.r.l. che, invece, lavorerà a Offida (area industriale Tesino ex Cpm), con un progetto finanziabile per quasi dieci milioni di euro. Se non dovessero esserci ulteriori ricorsi (si può sempre andare al Consiglio di Stato), i progetti delle due imprese che hanno ottenuto i fondi tramite il bando regionale, potrebbero presto partite. E, nel caso di Falconara, si tratta di dare completamente un nuovo volto allo stabilimento che fino al 1988 ha prodotto, per quasi 60 anni, perfosfati e fertilizzanti chimici, diventando poi un sito spettrale, dismesso e più volte finito al centro delle polemiche cittadine.

Le risorse

Il progetto di recupero dello stabilimento si basa su risorse statali derivati dall’assegnazione di fondi veicolati per scopi specifici: in questo caso, restaurare un sito industriale dismesso per farne il sito di una fonte di energia rinnovabile. L’idrogeno sarà quindi Made in Marche con i due siti scelti. I progetti finanziati dovranno essere realizzati e rendicontati entro il 30 giugno 2026.

 

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Corriere Adriatico