Bocconi avvelenati a terra, un gatto trovato morto e un cane intossicato: allarme a Sassoferrato

Bocconi avvelenati a terra: un gatto trovato morto e un cane intossicato: allarme a Sassoferrato
SASSOFERRATO  - Un gatto morto e un cane che i veterinari stanno cercando di salvare, è il bilancio di un gesto criminale e vigliacco su cui stanno indagando i...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

SASSOFERRATO  - Un gatto morto e un cane che i veterinari stanno cercando di salvare, è il bilancio di un gesto criminale e vigliacco su cui stanno indagando i carabinieri forestali di Sassoferrato nell’area di Cerqueto, tra Monterosso Stazione e Monterosso Alto. A segnalare l’ipotesi che vicino casa erano presenti bocconi avvelenati è stata un residente, l’altro ieri, martedì. Ha ricollegato la morte del suo gatto, pochi giorni prima, con il gravissimo malessere del cane.

 

Dubbi confermati, purtroppo, dall’analisi del laboratorio scientifico. Nel prosciutto macinato ingerito sono stati inseriti, frantumati, dei blocchetti monodosi di veleno per topi. Il prosciutto rende purtroppo più appetitose le esche, che si acquistano in commercio impastate con un aroma studiato per attrarre i roditori. Leccando per catturare le carni, gli animali carnivori domestici e anche quelli selvatici così si avvelenano, e muoiono con atroci sofferenze. Il pericolo esiste anche per bimbi piccoli.


Per bonificare l’area è stato subito coinvolto il Nucleo Cinofili Antiveleno, istituito presso il Reparto Carabinieri Forestale del Parco Nazionale dei Monti Sibillini di Visso. Nucleo che ha competenza sui territori di Marche e Umbria. Gli operatori con i cani specificatamente addestrati per il rinvenimento di esche avvelenate, hanno perlustrato l’area circostante al luogo del primo ritrovamento e recuperato un’altra esca del tutto simile. Il Comune di Sassoferrato – come da norme di legge in vigore – si è subito occupato di tabellare la zona a scopo precauzionale, per invitare a prestare attenzione ed evitare altri casi. Purtroppo, è impossibile tutelare la fauna selvatica.
Dopo i ritrovamenti proseguono le attività di indagine dei carabinieri forestali per risalire ai responsabili che saranno denunciati all’Autorità Giudiziaria con la pena, in caso di condanna, della reclusione fino a due anni.

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico