Bocconi avvelenati a terra, un gatto trovato morto e un cane intossicato: allarme a Sassoferrato

Bocconi avvelenati a terra: un gatto trovato morto e un cane intossicato: allarme a Sassoferrato
Bocconi avvelenati a terra: un gatto trovato morto e un cane intossicato: allarme a Sassoferrato
di Veronique Angeletti
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Giovedì 29 Luglio 2021, 07:25

SASSOFERRATO  - Un gatto morto e un cane che i veterinari stanno cercando di salvare, è il bilancio di un gesto criminale e vigliacco su cui stanno indagando i carabinieri forestali di Sassoferrato nell’area di Cerqueto, tra Monterosso Stazione e Monterosso Alto. A segnalare l’ipotesi che vicino casa erano presenti bocconi avvelenati è stata un residente, l’altro ieri, martedì. Ha ricollegato la morte del suo gatto, pochi giorni prima, con il gravissimo malessere del cane.

Dubbi confermati, purtroppo, dall’analisi del laboratorio scientifico. Nel prosciutto macinato ingerito sono stati inseriti, frantumati, dei blocchetti monodosi di veleno per topi. Il prosciutto rende purtroppo più appetitose le esche, che si acquistano in commercio impastate con un aroma studiato per attrarre i roditori. Leccando per catturare le carni, gli animali carnivori domestici e anche quelli selvatici così si avvelenano, e muoiono con atroci sofferenze.

Il pericolo esiste anche per bimbi piccoli.


Per bonificare l’area è stato subito coinvolto il Nucleo Cinofili Antiveleno, istituito presso il Reparto Carabinieri Forestale del Parco Nazionale dei Monti Sibillini di Visso. Nucleo che ha competenza sui territori di Marche e Umbria. Gli operatori con i cani specificatamente addestrati per il rinvenimento di esche avvelenate, hanno perlustrato l’area circostante al luogo del primo ritrovamento e recuperato un’altra esca del tutto simile. Il Comune di Sassoferrato – come da norme di legge in vigore – si è subito occupato di tabellare la zona a scopo precauzionale, per invitare a prestare attenzione ed evitare altri casi. Purtroppo, è impossibile tutelare la fauna selvatica.
Dopo i ritrovamenti proseguono le attività di indagine dei carabinieri forestali per risalire ai responsabili che saranno denunciati all’Autorità Giudiziaria con la pena, in caso di condanna, della reclusione fino a due anni.

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