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ANCONA - Per effetto domino il nuovo Salesi è sempre cristallizzato nella fase embrionale. Secondo le previsioni, rese vane dall’incedere del Covid, della guerra che infiamma l’Ucraina, e dai problemi legati alle forniture di materiali, impianti e arredi, il materno-infantile si sarebbe dovuto inaugurare il 25 febbraio del 2022. Resetta il cronoprogramma, Armando Gozzini: «Sarà finito fra tre o quattro anni». Per il neo direttore generale, che s’è insediato a via Conca da poco più di un mese, prima del 2026 non se ne parla.
La prospettiva
Transenne e sterrati sono ancora l’unica prospettiva per avere in un’unica cittadella sanitaria il pediatrico, un’operazione faraonica da 83 milioni, rallentata da un concatenarsi di eventi e di rinvii. L’effetto domino, appunto. Il collaudo, più volte annunciato, della nuova camera mortuaria è un nulla di fatto per un ritardo tecnico, generato dalla necessità di adeguare gli allacci al quadro elettrico. L’azione conseguente ha visto procedere in sinergia la Regione, responsabile del contenitore, e Torrette che lo è del contenuto sanitario.
Lo scatto
Un passaggio propedeutico, quello del test di valutazione, affinché avvenga lo scatto del cantiere. Solo quando quei locali, finiti e arredati, sostituiranno il vecchio obitorio si potrà abbattere la palazzina, quasi del tutto evacuata, che ora ospita la struttura obsoleta, sulle cui macerie sorgerà il materno-infantile.
Lo spazio
Sposta l’attenzione e la barra di riferimento fino ad arrivare al centro direzionale: 5.000 metri quadrati che prenderanno forma nel parcheggio di fronte al vecchio ingresso. «Il cantiere - è l’orgoglio del dg - è già partito. Con 11 milioni di nostri investimenti e tre piani sorgeranno gli uffici. Tra un anno e mezzo saranno funzionanti». Accelera e allarga lo sguardo sulla visione d’insieme sintetizzata in quella mega-immagine. «Fra tre anni finalmente gli ospedali qui saranno completamente riuniti». Ripassa veloce lo schema: Lancisi, Umberto I e presto il Salesi. Dalla suggestione alla pratica è un soffio: «Si innescheranno delle economie di scala. Fondamentale». Punta sull’effetto-emozionale: «Sono salito su un treno in corsa, un Frecciarossa non certo un locale, lo devo portare a destinazione». Alla fermata-futuro.
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Corriere Adriatico