Caro bollette, ad Ancona il salasso è servito: cappuccino e pasta a 3 euro. Pizza: +15%

Caro bollette, ad Ancona il salasso è servito: cappuccino e pasta a 3 euro. Pizza: +15%
ANCONA - Il caro bollette si ripercuote sui prodotti al consumatore. Al bancone del bar la colazione pesa un 7% in più. Una pizza al piatto subirà un incremento...

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ANCONA - Il caro bollette si ripercuote sui prodotti al consumatore. Al bancone del bar la colazione pesa un 7% in più. Una pizza al piatto subirà un incremento del 15%. Ritocchi obbligati, per cercare di attutire il colpo delle superbollette, ma non bastano a far quadrare i conti. Agli operatori non resta che assorbire internamente la sciabolata del caro prezzi con la previsione, tra l’altro, di un calo dei consumi per il prossimo inverno. 

 

L’impennata


Più dieci centesimi su caffè, cappuccio e paste. I prezzi non sono gli stessi in tutti i bar della città perchè ogni attività presenta un listino tarato sulle dimensioni dell’impresa. «Siamo passati da 1,20 euro a 1,30 sul caffè» afferma Massimo Paci titolare del Moldavia. Il Bar Sirena resta immobile a 1,10 euro. Mentre il Caffè Giuliani e Rosa sono saliti da 1,10 euro a 1,20. Il cappuccino sta a 1,50 euro al Bar Sirena e al Caffè Giuliani (fino a qualche mese fa 1,40 euro). «Noi l’abbiamo portato a 1,60 euro da 1,50, ma lo serviamo in tazza grande. Quindi è più abbondante» spiega Simone Boari titolare di Rosa Food. Le paste: da 1,30 a 1,40 al Moldavia, mentre al Bar Sirena dolce e salato vanno a 1,50 euro al pezzo. Più contenuto il prezzo al Caffè Giuliani che da 1,20 euro al pezzo si è arrivati a 1,30. Insomma, dovunque si registrano incrementi, salvo rari casi. Ma se i rincari si fanno sentire sulle tasche dei consumatori, per i commercianti ha il peso più di un assestamento rispetto al rincaro delle materie prime che di una manovra salva bilanci. «Più di questo non si può fare - dice Simone Boari - altrimenti la gente non viene più». 

Il calo 


Infatti ciò che spaventa maggiormente gli operatori è il calo dell’affluenza che si prevede nelle prossime settimane. «Il costo della vita è aumentato per tutti - afferma Massimo Tarantelli, titolare del Bar Sirena - prima o poi la gente comincerà a fare delle rinunce». E cosa si andrà a tagliare? «Bar e ristoranti sono un surplus - continua Tarantelli - se prima si faceva colazione fuori tutti i giorni, adesso c’è chi sceglie di andare al bar solo il sabato e la domenica». Quindi una coperta troppo corta, perché a fronte di piccoli ritocchi ai listini, se dovesse calare l’affluenza le imprese si troverebbero con gli stessi incassi di prima. Quindi con un nulla di fatto in mano. E allora? «C’è solo da sperare in un prezzo calmierato dell’energia» si augura Massimo Paci del Moldavia. Auspicio che prega si avveri anche Michele Zannini del Caffè Giuliani: «Avevamo ricevuto una bolletta dell’elettricità di oltre 16 mila euro per il mese di luglio - racconta - quella di agosto è salita a 17.800 euro». Cifre da capogiro per un’attività a conduzione familiare che già sopporta tutti rincari in ogni compartimento. «Saremo costretti ad aumentare la pizza di un 15% - continua - altrimenti non ci caviamo le gambe». 


Lo scenario 


Prospettive da brividi sono quelle che si stagliano all’orizzonte. «La gente ha dato fondo ai risparmi durante l’estate - replica Boari - non ha rinunciato a ferie, vacanze e cene fuori. Adesso arriva l’inverno e sicuramente si farà più attenzione alle spese». Le piccole imprese piombano di nuovo nell’incertezza più totale «quasi come durante la pandemia» dice Tarantelli. «Anzi, peggio - ribatte Boari - almeno prima sapevi che una volta allentate le restrizioni la gente aveva voglia di uscire e spendere. Adesso c’è il terrore di tirare fuori il portafogli».

 

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Corriere Adriatico