SENIGALLIA Continui furti di fiori nell’ultima settimana nel cimitero maggiore delle Grazie, dove è stata forzata anche la portiera di una macchina ma dentro i ladri...
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Episodi che indignano e dimostrano la totale mancanza di rispetto di chi li compie verso i defunti e i loro parenti che si recano a fare visita. Almeno tre nell’ultima settimana. C’è chi ha fatto presente l’accaduto anche alla polizia locale ma non è possibile controllare costantemente tutto il cimitero, il cui ingresso è aperto a chiunque. Nella notte tra giovedì e venerdì invece il cancello di Montignano è rimasto aperto a causa di un albero caduto proprio in mezzo. «A Montignano non mi hanno segnalato nulla di strano a parte fiori e piante volate via per il vento – spiega Isidoro Volpe, custode dei cimiteri – ma questo giovedì è accaduto in tutti per via del maltempo. Il cancello del cimitero di Montignano lo abbiamo trovato aperto stamattina (ieri ndr) perché la caduta di un pino ne ha impedito la chiusura. Una volta rimosso l’albero abbiamo chiamato l’elettricista che ha sistemato il cancello». Nel corso dell’estate varie volte è stato trovato aperto proprio di notte. «Tutti i cancelli hanno l’apertura e chiusura elettrica e si aprono automaticamente in base ad un orario stabilito – prosegue il custode –, quello di Montignano si era rotto ma già prima della caduta del pino avevamo provveduto ad aggiustarlo. Ora non ha più problemi».
Con i furti accaduti nel cimitero maggiore delle Grazie il vento però non c’entra. Gli ultimi episodi sono stati scoperti mercoledì, prima che facesse tempo brutto. Purtroppo gesti sacrileghi che periodicamente si verificano. Atti vandalici più che furti visto lo scarso valore economico. Periodici anche i furti nelle auto in sosta all’esterno. Finora l’unico deterrente rimane evitare di lasciare oggetti dentro i veicoli. È capitato spesso infatti che i ladri abbiano notato borse sui sedili che le donne soprattutto non si portano al cimitero per evitare di doverle lasciare incustodite mentre cambiano l’acqua ai fiori. Tenerle chiuse a chiave in macchina non è però la soluzione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico