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ANCONA I carabinieri indagano sull’episodio di violenza, ma non sarà facile arrivare all’uomo che, giovedì pomeriggio, ha aggredito, fino a metterle mani addosso, l’addetta al parcheggio Lago Grande di Portonovo.
Purtroppo la vittima e il suo collega che ha assistito al brutto evento non sono riusciti a prendere il numero di targa del suv della Bmw su cui l’uomo, di circa 50 anni, è scappato dopo l’aggressione. Non potranno arrivare contributi dalle telecamere visto che il parcheggio ne è sprovvisto. Un’indagine complicata, quindi, anche se i carabinieri del Poggio stanno cercando di raccogliere testimonianze.
I racconti
«Ho sentito delle grida – afferma Iman Giampaoli del vicino parcheggio Sergio – sono accorso e ho cercato di fermare l’uomo con il suv, ma tutto si è svolto in poco tempo. E’ stato un gesto inqualificabile, che mi ha lasciato senza parole». Peraltro l’ultimo di una serie di episodi di arroganza di persone frustrate dal fatto di non trovare un posto auto. «Anche ieri mattina ho avuto un diverbio con una donna – racconta Nicolas, un altro parcheggiatore – che pretendeva di tenere un posto che si era appena liberato per il compagno che sarebbe arrivato con l’auto. “Sono un avvocato”, mi ha detto. Io le ho risposto che non poteva comunque tenere occupato il posto, con tutta la fila che c’era». La stessa Cristina Bartoli racconta che in appena 15 giorni di servizio ne ha viste di tutti i colori. «C’è chi ci ha consigliato di tagliare gli alberi attorno per creare nuovi spazi e chi ci ha offerto 10 euro e un caffè per trovare un posto - racconta la parcheggiatrice, ancora sotto choc -. Ma, in generale, noto tanta maleducazione e arroganza. Sono ancora molto scossa per l’aggressione, ma bisogna andare avanti». Anche Claudio Bruno, responsabile dei parcheggi della baia per conto della cooperativa Opera parla di episodio inqualificabile. «Non c’è un altro aggettivo. Le persone che lavorano ai parcheggi sono 11 e sono da elogiare per il loro impegno, anche nel garantire ordine nel caso di arrivo di un’ambulanza. Non è facile confrontarsi con persone prese dall’ansia del posto». Ieri, intanto, il ritorno del bus navetta ha contribuito a rendere meno caotica la situazione. Tuttavia, resta il nodo della sosta selvaggia: la polizia locale ha staccato altre 80 multe che, sommate alle precedenti, fanno 380 in tre giorni.
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Corriere Adriatico