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ANCONA Due mesi per elettrificare la banchina 17. Da ieri sono partiti i lavori che consentiranno alle piccole e medie imbarcazioni in ormeggio di spegnere i motori dei natanti. L’intervento da 233mila euro permetterà alle navi ormeggiate di allacciarsi, mediante le tre colonnine, alla rete elettrica così da poter spegnere, in fase di sosta in porto, i motori dedicati all’alimentazione delle attrezzature e degli impianti di bordo. L’impianto di elettrificazione della 17 si aggiunge così a quello già operativo alla banchina 3, dove ormeggiano i rimorchiatori del porto di Ancona, e quello attivo alla banchina di allestimento navi dello stabilimento Fincantieri.
I progetti
Un tassello concreto in aggiunta alla progettazione dal valore da 11 milioni per il cold ironing affidata nelle settimane scorse dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale alla Sogesid, la società “in house” dei ministeri della Transizione Ecologica e delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili.
Gli obiettivi
Necessità declinate nel Piano operativo triennale, recentemente approvato dal Comitato di gestione, con una visione moderna di gestione portuale, che include banchine, infrastrutture e applicazione dell’innovazione tecnologica. Il Piano fra le priorità prevede il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro e della security per la sicurezza e il controllo portuale. Approfondisce il capitolo energetico puntando sull’efficientamento e sul cold-ironing e sulla gestione portuale dei rifiuti portuali. Elenca le attività di dragaggio necessarie a promuovere lo sviluppo degli scali Adsp. «Le azioni del Pot, anche grazie alla disponibilità delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del fondo complementare del Pnrr - ha sottolineato l’Ap - hanno quindi lo scopo di incrementare competitività, transizione energetica, innovazione tecnologica e sostenibilità degli scali favorendo il dialogo fra porto e città».
Massimiliano Petrilli Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico