Stop motori accesi, scossa in banchina: nel porto di Ancona scattano i lavori per l’elettrificazione

Stop motori accesi, scossa in banchina: nel porto di Ancona scattano i lavori per l’elettrificazione
Stop motori accesi, scossa in banchina: nel porto di Ancona scattano i lavori per l’elettrificazione
di Massimiliano Petrilli
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Martedì 20 Settembre 2022, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 3 Maggio, 14:04

ANCONA Due mesi per elettrificare la banchina 17. Da ieri sono partiti i lavori che consentiranno alle piccole e medie imbarcazioni in ormeggio di spegnere i motori dei natanti. L’intervento da 233mila euro permetterà alle navi ormeggiate di allacciarsi, mediante le tre colonnine, alla rete elettrica così da poter spegnere, in fase di sosta in porto, i motori dedicati all’alimentazione delle attrezzature e degli impianti di bordo. L’impianto di elettrificazione della 17 si aggiunge così a quello già operativo alla banchina 3, dove ormeggiano i rimorchiatori del porto di Ancona, e quello attivo alla banchina di allestimento navi dello stabilimento Fincantieri.  


I progetti


Un tassello concreto in aggiunta alla progettazione dal valore da 11 milioni per il cold ironing affidata nelle settimane scorse dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale alla Sogesid, la società “in house” dei ministeri della Transizione Ecologica e delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili. La progettazione degli interventi dio elettrificazione delle banchine interessa i porti di Ancona, Pescara, Pesaro, San Benedetto e Ortona. Compito della Sogesid sarà accompagnare nei prossimi cinque anni l’Autorità Portuale fornendo supporto tecnico ingegneristico sia nella fase progettuale che realizzativa, insieme ad attività di management relativa agli specifici investimenti. Il tema delle infrastrutture del porto e al servizio degli scali dell’Autorità di sistema al centro anche dell’incontro avvenuto ieri con gli operatori portuali, il presidente Ap Vincenzo Garofalo ed Edoardo Rixi (Lega), componente della Commissione Trasporti della Camera. «C’è la necessità di realizzare le opere in tempi rapidi per garantire lo sviluppo degli scali e dei traffici - ha sottolineato Rixi - È indispensabile per il porto di Ancona avere collegamenti stradali, ferroviari e direi anche aeroportuali per un sistema logistico integrato così da sviluppare i traffici.

L’Autorità portuale dell’Adriatico centrale rappresenta la porta d’ingresso delle aree industriali del Centro Italia e per questo spero che il prossimo Governo punti a rafforzare i collegamenti dei porti core ai corridoi europei». «La speranza in questo fase è di poter spendere i finanziamenti che ci sono stai assegnati nei tempi giusti - ha sottolineato Vincenzo Garofalo, presidente dell’Authority - e per questo con la struttura tecnica dell’ente abbiamo puntato a dare priorità a ciò che serve al porto: banchine che funzionano bene e un’accelerazione sui dragaggi degli scali». 


Gli obiettivi


Necessità declinate nel Piano operativo triennale, recentemente approvato dal Comitato di gestione, con una visione moderna di gestione portuale, che include banchine, infrastrutture e applicazione dell’innovazione tecnologica. Il Piano fra le priorità prevede il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro e della security per la sicurezza e il controllo portuale. Approfondisce il capitolo energetico puntando sull’efficientamento e sul cold-ironing e sulla gestione portuale dei rifiuti portuali. Elenca le attività di dragaggio necessarie a promuovere lo sviluppo degli scali Adsp. «Le azioni del Pot, anche grazie alla disponibilità delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del fondo complementare del Pnrr - ha sottolineato l’Ap - hanno quindi lo scopo di incrementare competitività, transizione energetica, innovazione tecnologica e sostenibilità degli scali favorendo il dialogo fra porto e città».
Massimiliano Petrilli

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