Cade il giorno dopo l'operazione all'anca e muore a 59 anni: chirurgo rinviato a giudizio per omicidio colposo

Cade il giorno dopo l'operazione all'anca e muore a 59 anni: chirurgo rinviato a giudizio
ANCONA - Dopo l’operazione all’anca, era caduta dal letto, sbattendo violentemente la testa sul pavimento dell’ospedale. Lunghi giorni di coma, poi la morte e la...

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ANCONA - Dopo l’operazione all’anca, era caduta dal letto, sbattendo violentemente la testa sul pavimento dell’ospedale. Lunghi giorni di coma, poi la morte e la disperazione inconsolabile dei familiari. Il cuore di Laura Mentuccia, 59enne di Ostra, ha smesso di battere al nosocomio regionale di Torrette il primo giugno del 2018.

 

A quattro anni dal decesso, il gup Alberto Pallucchini ha rinviato a giudizio il medico chirurgo che l’aveva operata, a Villa Igea, per innestare una protesti all’anca sinistra. Il camice bianco, ora in pensione, deve rispondere di omicidio colposo. 

La ricostruzione

Per la procura, non avrebbe informato adeguatamente la paziente e suoi familiari sulle modalità di comportamento post operatorio, soprattutto in riferimento alle limitazioni relative agli spostamenti e alla deambulazione. Per il medico, difeso dall’avvocato Alessandro Scaloni, il processo si aprirà il 13 dicembre. Parte civile, con il legale Ruggero Tomasi, sono i parenti della vittima. Era sposata e aveva due figli. Come responsabile civile è stata chiamata la casa di cura di Villa Igea. Stando a quanto ricostruito, la donna era stata sottoposta all’intervento di artroprotesi il 23 maggio. Tutti gli esami pre-operatori, stando alla perizia medico-legale chiesta dalla procura, erano nella norma. Il giorno successivo all’intervento, però, la situazione sarebbe diventata critica: era stata infatti riscontrata un’emoglobina con un livello molto basso, pari a 8,2 g/dl. L’anemia era stata trattata prontamente con delle trasfusioni, facendo salire l’emoglobina a 10,3 (valore comunque non nella norma) il 25 maggio. Quel giorno, la 59enne si era alzata dal letto ed era andata in bagno, cadendo e sbattendo rovinosamente la testa sul pavimento. Il trauma cranico l’aveva fatta andare in coma ed era scattato il trasferimento all’ospedale di Torrette. Stando alla perizia medico legale dell’accusa, ci sarebbe un nesso causale tra la caduta e l’intervento subito all’anca sinistra. O meglio, la forte anemia, causata dell’operazione (definita come «intervento di chirurgia ortopedica maggiore»), sarebbe stata alla base dell’astenia che aveva portato la paziente a perdere l’equilibrio nel bagno della sua camera. 

L’esposto

Rimane ovviamente da valutare, e sarà il fulcro del processo, chi doveva valutare e seguire il decorso post operatorio della donna. Erano stati i suoi familiari, subito dopo il decesso, a presentare un esposto per far valutare all’autorità giudiziaria eventuali negligenze a livello ospedaliero. Mentuccia era molto conosciuta per aver fatto parte della onlus Il Salvagente di Ostra, associazione di volontariato. Il medico sotto accusa non ha scelto riti alternativi sicuro di poter smontare le accuse nel corso del dibattimento.

 

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Corriere Adriatico