OSIMO - Bastava un messaggio, una chiamata, e la cocaina arrivava. Dove? In posti con nome in codice come "rana", "volpe", "lepre". Da qui il nome...
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In carcere sono finiti due albanesi di 36 e 40 anni, di Camerano e Castefidardo, ai domiciliari invece un 27enne italiano di Osimo. Gli arrestati sono risultati appartenenti a una rete di spacciatori facenti riferimento alla Val Musone, alla Riviera del Conero e alle zone limitrofe. Lo spaccio di cocaina dei due albanesi è stato gestito attraverso un sistema di smistamento delle richieste basato sull'utilizzo di telefonini di «servizio» con Sim intestate a persone inesistenti. Sono stati utilizzati svariati stratagemmi per nascondere lo stupefacente, in particolare utilizzando case rurali in disuso. Lo smercio di droga avveniva nelle pubbliche strade di campagne ubicate sull'asse Camerano-Numana- Castelfidardo-Osimo, a tutte le ore del giorno, al costo di 90 euro al grammo di cocaina. Gli spacciatori incontravano gli acquirenti in luoghi denominati con generi di animali (lepre, volpe, rana). Secondo gli inquirenti, sono state ricostruite oltre 300 vendite di stupefacenti, che avrebbero fruttato poco più di 60mila euro. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico