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OSIMO - Pneumologia in procinto di riaprire, ma per il nuovo Pronto soccorso c’è ancora da aspettare, almeno un altro mese. Il giorno dopo l’assemblea pubblica voluta dalla giunta regionale a Osimo per confrontarsi con le realtà locali in vista del nuovo Piano sanitario, emergono nuove notizie sul futuro immediato del Ss. Benvenuto e Rocco. Ribadito dall’assessore regionale alla sanità Saltamartini che i reparti osimani saranno trasferiti nella nuova struttura all’Aspio dove sorgerà un ospedale di primo livello e non un semplice Inrca, e rivelato che l’immobile attuale sarà sede semmai di lungodegenza e casa di comunità, i cittadini si chiedono però cosa accadrà nel breve termine.
In attesa del nuovo nosocomio, Osimo ha bisogno di rinforzare ospedale e poliambulatori.
Di contro la notizia meno positiva dell’ennesimo rinvio dei lavori di ampliamento del Pronto soccorso. L’ufficio del commissario alla gestione della pandemia nel 2020 stanziò 275mila euro per trasferire il reparto d’emergenza al posto dell’attuale laboratorio analisi. Uno scambio di spazi per consentire al Pronto soccorso di avere accessi diversificati per pazienti comuni, sospetti Covid e barellati, con relativa camera calda, posti obi e sale di attesa. I lavori erano stati annunciati per la scorsa primavera, poi la terza ondata di Covid ha rinviato ad autunno ma a quanto pare prima di dicembre non partiranno.
Il Pronto soccorso osimano è vitale per filtrare Torrette: ha registrato 17mila accessi nel 2020 (70% codici verdi, 2% rossi). A rimarcare la valenza dell’ospedale anche i dati degli altri reparti: 1.051 prestazioni in Chirurgia, 884 Medicina, 331 Pneumologia e 168 Urologia. Intanto la vicesindaco Paola Andreoni attacca Saltamartini dopo l’assemblea: «Preoccupano – dice - le posizioni di chiusura dell’assessore nei confronti degli inviti a potenziare i servizi territoriali estremamente carenti di personale, come i lunghi tempi di attesa per le prestazioni. Con queste premesse, poche speranze sembrano sussistere per l’Unità multidisciplinare etá evolutiva e quella Adulta di Osimo e Offagna e per il consultorio familiare».
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Corriere Adriatico