OSIMO - A un anno esatto dal maxi furto di rame alla Cbi Europe, che mandò in tilt la produzione di un capannone dell’azienda dalla famiglia Catena, i ladri sono...
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La nuova sede è in pratica tra altre due aziende sambiagesi già razziate nei mesi scorsi, la Cbi Europe appunto e la Sico (ora Emicom), nelle quali i ladri rubarono quantitativi ingenti di rame. Specie nel primo caso, quando il 15 dicembre 2016 portarono via un bottino di 150mila euro del cosiddetto oro rosso, più almeno 500mila euro di danni violando e rendendo inutilizzabile uno dei capannoni di Catena. Questa volta i malviventi hanno rubato non rame, ma ottone, un metallo che sul mercato può valere tra i 5 e i 5,40 euro al chilo. Dalla Ilmec sono riusciti a portarne via 5mila kg di barre grezze più un altro migliaio in spezzoni: a conti fatti insomma un valore tra i 30 e i 33mila euro, più i danni causati agli infissi e ad un muletto. I ladri hanno studiato bene il colpo, con un primo sopralluogo in ditta già sabato, il giorno prima del furto vero e proprio.
Verso le 20 di sabato i fratelli Cardinali hanno ricevuto il segnale dell’allarme attivato e sono tornati in ditta trovando forzata e rovinata una delle porticine usate come uscita d’emergenza. «Pensavamo si fosse trattato di un ladruncolo in cerca di qualche soldo, perché non mancava nulla, si vedeva che era stato negli uffici a cercare qualcosa, lasciando qualche traccia, ma senza aver preso niente», hanno raccontato ieri i Cardinali già rientrati a lavoro in ditta. Invece il giorno seguente i ladri sono ritornati, evidentemente sapendo come eludere il sistema d’allarme studiato nel sopralluogo della sera prima. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico