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OSIMO - Un sopralluogo nel casale dell'orrore, dove ieri mattina Ilaria Maiorano, è stata trovata senza vita in camera da letto: per gli inquirenti a massacrarla di botte fino ad ucciderla è stato il marito Tarik El Ghaddassi al culmine di una violenta lite per motivi di gelosia. L'uomo, che ha passato la notte in cella con l'accusa di omicidio volontario aggravato, durante l'interrogatorio che si è protratto per ore ha negato di averla uccisa. «Ha perso l'equilibrio ed è caduta dalle scale - ha detto - io non c'entro niente».
I segni del massacro sul corpo di Ilaria Maiorano
Ma gli investigatori non credono alla sua versione: i segni sul corpo della mamma di 41 anni farebbero piuttosto pensare a un'aggressione violenta finita nel peggiore dei modi. Un femminicidio. Anche Tarik, coetaneo, avrebbe dei segni sul corpo che lui ha ricondotto al litigio: «Abbiamo entrambi alzato le mani».
omicidio
Le due bambine testimoni oculari?
E proprio le bambine, che sono state subito affidate ad una famiglia, potrebbero essere state le testimoni oculari di un giallo ancora tutto da risolvere. Erano in casa durante il litigio, sono state trovate in cortile da una parente della famiglia accorsa sul posto su pressione di Fatia, la suocera di Ilaria, mamma di Tarik. «Vai a vedere cosa è successo, mia nuora non risponde al telefono». Ilaria Maiorano era già morta. Da quanto? Come? La data della convalida del fermo di El Ghaddassi, che ha svariati precedenti per furto, resistenza a pubblico ufficiale e violenza sessuale (la condanna per cui si trovava ai domiciliari) non è stata ancora fissata, ma dovrebbe tenersi entro il fine settimana.
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